19 aprile 2024
Aggiornato 19:00
Accusa di calunnia aggravata

Messineo: Da Ciancimino un fatto grave punito severamente

Ora stop alle illazioni sulla Procura di Palermo «morbida» nei suoi confronti

PALERMO - «E' un fatto grave che certamente denota un atteggiamento di non sincerità e apertura verso l'autorità giudiziaria. Quindi l'abbiamo valutata in tutta la sua negatività, in modo adeguatamente severo». Così il procuratore capo di Palermo Francesco Messineo, commenta il fermo di Massimo Ciancimino con l'accusa di calunnia aggravata. «Ora la vicenda processuale deve avere il suo tempo e le sue fasi - ha proseguito Messineo -, verranno assunte le dichiarazioni di Ciancimino, verranno valutate, e tutto ciò verrà trasfuso in un quadro complessivo».

Sulla ripercussione che questo episodio può avere sulla credibilità del teste chiave nelle indagini sulla presunta trattativa tra Stato e mafia, Messineo ha detto: «Non si può stabilire la percentuale di credibilità di Massimo Ciancimino. Non siamo di fronte ad una soluzione chimica che consente di quantificarla. Le valutazioni si faranno complessivamente, per grandi linee, distribuendo tutti i fatti specifici sulla sua credibilità generale».

Infine, a quanti avanzavano il sospetto di un atteggiamento di particolare riguardo della Procura del capoluogo siciliano nei confronti del figlio dell'ex sindaco mafioso di Palermo, Messineo ha risposto: «Il provvedimento di fermo nei confronti di Ciancimino pone fine a tutte quelle illazioni, assolutamente infondate, su un atteggiamento particolarmente morbido o addirittura protettivo della Procura di Palermo verso di lui. Non appena abbiamo avuto la prova di un comportamento dichiaratamente illecito, abbiamo fatto ciò che avremmo fatto nei confronti di chiunque, con la massima equanimità e imparzialità».