CicchItto: il Pdl non è diviso
«Quelle che i giornalisti chiamano liti è dialettica fra le diverse anime del partito»
ROMA - «Il Pdl darà il via a un tesseramento che superi la logica del 70% delle poltrone a Forza Italia e 30% ad An. Purché si tratti di un tesseramento diverso da quello che caratterizzava i partiti tradizionali nella loro fase peggiore, con i cosiddetti signori delle tessere», ha affermato Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera.
CICCHITO: QUALCUNO DIMENTICA CHE NEL PDL SONO CONFLUITE STORIE DIVERSE - E' stupito dallo stupore «di quanti solo ora scoprono che nel Pdl sono confluite storie diverse», aggiunge Cicchitto.
«Nel Pdl - spiega in un'intervista alla 'Stampa' - sono confluite storie diverse. Si va dai socialisti riformisti come il sottoscritto, Brunetta, Sacconi, ai cattolici di varia provenienza (Alfano, Gelmini, Formigoni, Fitto, Lupi, Rotondi), a quanti hanno seguito tutto il percorso di una destra che da Fiuggi in avanti ha superato le nostalgie del fascismo.
I GIORNALI SCAMBIANO PER LITI DELLE INEVITABILI TENSIONI - Nel complesso siamo senza ambiguità antifascisti e anticomunisti, una grande forza di centrodestra con orientamento moderato e riformista, collocata nel Ppe». Dunque, spiega Cicchitto rivolgendosi al giornalista, «quelle che volgarmente voi considerate liti sono le tensioni inevitabili di un partito che rappresenta uno spettro politico, culturale e sociale così vasto».
TORNEREMO ALLE TESSERE PER VOTARE NEI CONGRESSI - Per il capogruppo del Pdl a Montecitorio bisogna riprendere «il sistema che c'era dentro Forza Italia: per votare nei congressi locali bisognava recarvisi di persona, magari affrontando lunghe file ai seggi. Era la garanzia per evitare un tesseramento fatto con gli elenchi del telefono e con i morti. Ecco, io ripartirei da lì».