Urso e Ronchi preparano addio, obiettivo nuovo centrodestra
Con lui Scalia-Salatto. Contatti con Pdl. Ruolo in governo?
ROMA - In Fli c'è chi la chiama la 'maledizione dello studio di Moffa'. La mattina del 14 dicembre, in quello studio, si decisero le sorti dell'esecutivo Berlusconi, con il ritorno in maggioranza di Maria Grazia Siliquini, Catia Polidori, Silvano Moffa. In quello studio si affacciò il 14 dicembre anche Luca Bellotti, successivamente tornato in maggioranza. Poi ancora fecero capolino fra gli altri Andrea Ronchi e Adolfo Urso, proprio due dei massimi dirigenti futuristi che secondo insistenti indiscrezioni parlamentari starebbero valutando l'addio a Fini.
Nulla di ufficiale, ovviamente, ma in Fli non si parla d'altro. La tensione nel partito del presidente della Camera è alta. In Transatlantico Urso e Ronchi sempre più spesso discutono con Micciché e Silvano Moffa, due interlocutori considerati strategici. E poi ci sono i contatti informali di Urso con Verdini e Matteoli, sempre più fitti secondo fonti del Pdl. I futuristi «malpancisti» starebbe valutando «come» strappare, oltre che «quando». Un passaggio determinante potrebbe rivelarsi quello delle amministrative, se il risultato si mostrasse poco entusiasmante per i futuristi.
Urso, giurano dal Pdl, porterebbe con sè Ronchi (che oggi si è iscritto alla fondazione «ursiana»), Pippo Scalia (che però mantiene un indipendente canale aperto con Miccichè), più alcuni europarlamentari, tra i quali Potito Salatto. Nelle intenzioni del viceministro, spiegano alcune fonti a lui vicine, ci sarebbe la costituzione di un'area di centrodestra alleata ma distinta dal Pdl. Magari insieme ad alcuni ex An come Moffa, anche se le resistenze di una parte degli ex finiani confluiti nell'area di Responsabilità avrebbe portato Urso a coltivare anche un dialogo anche con Forza Sud di Micciché, che mira a costituire un gruppo parlamentare autonomo. Nella trattativa con il Pdl, raccontano fonti di governo, rientrerebbe anche il ritorno di Urso nell'esecutivo, almeno nell'incarico di viceministro a cui ha rinunciato dopo Bastia Umbra.