18 aprile 2024
Aggiornato 10:30
Giustizia

Anna Finocchiaro: «Per aiutare il premier arrivano una marea di testimoni»

L'esponente del Pd denuncia un provvedimento al Senato per far saltare i processi

ROMA - «Un emendamento del capogruppo del Pdl in commissione Giustizia - ha ricordato - introduce la modifica del regime della prova nel processo penale. L'imputato avrà diritto di far sentire dal giudice una marea di testimoni inutili e di far ripetere prove già assunte; la sentenza passata in giudicato non potrà più essere la prova del fatto storico oggetto del processo, ma il giudice dovrà riesaminare tutte le persone le cui dichiarazioni sono state utilizzate nella motivazione della sentenza. Così le tecniche dilatorie diventeranno un diritto dell'imputato, la cui violazione è sanzionata a pena di nullità. Alla faccia della ragionevole durata del processo, ma in perfetta sintonia con la legge sulla prescrizione breve dei reati per gli incensurati voluta dalla maggioranza e dal Governo. Si allungano i tempi processuali all'infinito in modo da non arrivare alla sentenza, e questo varrà anche per delinquenti che si sono macchiati di reati gravissimi», ha affermato Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd.

CON L’ARMA DEI TESTIMONI IL PROCESSO SI ALLUNGA FINO A SALTARE - «Mentre alla Camera si corre per tagliare i tempi di prescrizione per gli incensurati, così da aiutare il povero premier, in commissione Giustizia al Senato il Pdl, d'accordo con il governo, fa approvare una norma che consentirebbe ai difensori di chiamare a testimoniare una marea di persone, fino a fare decorrere i tempi della prescrizione del reato senza che si arrivi ad una sentenza definitiva. Si tratta dell'ennesimo intervento chirurgico che mira solo a favorire Silvio Berlusconi e ad impedire, con un'altra norma ad personam, che la giustizia faccia il suo corso», ha aggiunto Anna Finocchiaro.

LA GIUSTIZIA NON DEVE FUNZIONARE, A TUTTO VANTAGGIO DEI COLPEVOLI - «La giustizia, quindi, in barba alla 'epocale' riforma preannunciata dal Governo, non deve funzionare, a tutto vantaggio dei colpevoli e a tutto danno delle parti offese dal reato. Si tratta di una ulteriore norma - ha concluso la presidente dei senatori del Pd - ritagliata ancor una volta a favore di Berlusconi che non vuole affrontare alcun processo, ed in particolare il processo Mills, per cui vi è una sentenza passata in giudicato per il coimputato e che ricostruisce un reato grave, per il quale il premier vuole non solo ottenere la prescrizione, ma anche evitare la condanna di primo grado».