1 settembre 2025
Aggiornato 04:00
Il Presidente della Lombardia

Formigoni: A politici si chiede buongoverno non esempio di moralità

«La visione Cristiana della politica è impregnata di realismo»

RIVA DEL GARDA - «La visione cristiana della politica è una visione impregnata di realismo. A un uomo politico si chiede di ben governare, non si chiede di essere un esempio di moralità» anche se «se uno si dice cristiano non può dire: 'io faccio quello che voglio». Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni ha aperto oggi a Riva del Garda i lavori della due giorni di Rete Italia, l'organizzazione di suoi amici e sostenitori che fanno riferimento a Comunione e Liberazione, che si riunisce due volte l'anno. «Un ministro dei trasporti - ha detto Formigoni - deve fare andare i treni in orario, non gli si chiede quante fidanzate ha. E ovviamente anche a un parlamentare e a un presidente del Consiglio».

«I CRISTIANI PORTINO IL LORO CONTRIBUTO» - Presentando l'incontro, il governatore ha ricordato che due anni fa introdusse i lavori Angelo Scola, l'anno scorso Tarcisio Bertone, quest'anno Camillo Ruini, perché «Noi vogliamo partire dai fondamenti: far politica da cristiani, quali siamo, dentro il Pdl, dove abbiamo trovato lo spazio per una politica di sussidiarietà, sulla centralità della persona, della famiglia, del lavoro, delle imprese».
«Ovviamente - ha proseguito - da cristiani siamo interessatissimi al rapporto e confronto con le altre culture presenti nel Pdl, in cui convivono laici e cattolici, moderati e riformisti e anche al confronto con chi ha idee politiche diverse dalla nostra». Per Formigoni «è essenziale che i cristiani portino il loro contributo, non esclusivista, non integralista, per orientare le scelte dei governi su ideali comuni». In ogni caso, secondo Formigoni, «la chiesa cattolica chiede alla politica due cose. Di garantire la libertà per tutti e di lavorare per il bene comune».