Butti: «Non vogliamo chiudere i talk show in campagna elettorale»
«I nostri emendamenti mirano a limitare gli aventi diritto all'accesso televisivo»
ROMA - «Disapproviamo la Legge sulla par condicio, ma c'è e responsabilmente ne abbiamo preso atto, ispirando ad essa alcuni nostri emendamenti per prevenire in ogni modo qualsiasi influenza, anche in 'forma surrettizia, sulle libere e consapevoli scelte degli elettori, ma alla sinistra non va bene nemmeno cosi», ha affermato Alessio Butti.
BUTTI (PDL): ABROGHIAMO LA PAR CONDICIO - La legge sulla par condicio andrebbe abrogata ma finché c'è bisogna prenderne atto. Lo dice Alessio Butti, capogruppo Pdl in Vigilanza, tornando sugli emendamenti presentati dal suo gruppo con la Lega per inserire spazi di comunicazione politica negli approfondimenti nel regolamento per le prossime amministrative.
LEGGE VOLUTA DALLA SINISTRA E IMPOSTA DA D’ALEMA - A questo punto sarebbe veramente più logico cancellare la legge 28/2000 meglio nota come legge sulla 'par condicio' che la sinistra impose, con la complicità del governo D'Alema, per 'normalizzare' la comunicazione politica e sfruttare, nel migliore dei modi, quella condizione di straordinario vantaggio derivante dalla occupazione militare della Rai operata negli 'anni d'oro' nei quali i partiti del centro sinistra ne hanno fatte di tutti i colori».
NON VOGLIAMO FERMARE I TALK SHOW - Nessuna volontà di fermare i talk show in campagna elettorale ma quella di garantire parità d'accesso per tutti i partiti, ha specificato del Pdl in Vigilanza.
«Il fatto che la Commissione non abbia potuto lavorare a causa della concomitante attività del Parlamento non mi esime dal chiarire alcuni aspetti» premette a proposito della sconvocazione della Vigilanza di oggi. «I nostri emendamenti non mirano alla chiusura dei talk show, chi lo afferma dice bugie. Mirano esclusivamente a garantire l'accesso ai programmi di informazione Rai alla platea degli aventi diritto cioè, al massimo, una quindicina di soggetti politici. In questo modo si vuole regionalizzare una competizione elettorale che interessa circa il 30% della popolazione italiana e che vede il rinnovo delle amministrazioni in comuni di straordinaria importanza, quali Milano, Torino, Napoli e Bologna».
LA FAZIOSITA’ DEI CONDUTTORI E’ UN GRAVE PROBLEMA - Il regolamento proposta dalla sinistra lascia libertà d’azione ai soliti «incursori dell’informazione», schierata e militante, di fare e dire quello che vogliono, senza regole o vincoli, anche in campagna elettorale. E non è cosa da poco se si considera il grido di allarme lanciato anche dal presidente dell'AgCom Calabrò in occasione della sua audizione in Vigilanza Rai: 'La faziosità dei conduttori è un grande problema», aggiunge.