16 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Sanità

Vendola a Formigoni: «Io drogato? Si guardi intorno»

Il Leader del Sel: «Evita di entrare nel merito, viste le sue Asl 'ndranghetizzate»

MILANO - Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia e leader di Sel, rimanda al mittente Roberto Formigoni, l'accusa di aver parlato di 'ndrangheta nella sanità lombarda forse sotto l'effetto di stupefacenti: «Direi che Formigoni non si è arrabbiato - ha osservato Vendola - ha letteralmente perso le staffe. Se cerca qualcuno dedito all'uso di stupefacenti non si deve rivolgere a me, ma può guardarsi attorno. Formigoni vuole evitare di entrare nel merito della questione che ho posto, non c'è nessuna imputazione mia, non faccio il pm nei suoi confronti su reati, pongo un problema».

VENDOLA - «Lui non si è accorto di quale fosse il livello di penetrazione della 'ndrangheta nell'economia, nella società e nella Pubblica amministrazione della Lombardia? Lui non è mai stato convocato a dire una parola sul fatto che le Asl lombarde sono 'ndranghetizzate e che uno dei capi della 'ndrangheta era il direttore generale che lui aveva scelto per dirigere una Asl? Sono domande lecite», ha aggiunto il presidente pugliese.
«Formigoni chiede poi perché Vendola non è in galera? Quando hanno iniziato ad indagare qualcuno nella mia giunta - ha proseguito - io ho cacciato tutti e azzerato l'esecutivo. Lui quando hanno arrestato Prosperini ha manifestato solidarietà nei confronti del suo assessore fino a quando ha patteggiato la pena riconoscendo il reato. Su di me hanno indagato tre anni non trovando neanche una parolaccia nelle intercettazioni, per questo non sono in galera. Io non mi auguro che il mio avversario ci vada, vorrei solo che in un dibattito civile si discuta anche della malasanità in Lombardia e della penetrazione della mafia».