Fini: La legge è uguale per tutti
Il Presidente della Camera: «Chi delegittima l'avversario rischia di delegittimare le istituzioni»
MONZA - Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, invoca «la necessità di un comportamento in sintonia con i valori che vanno non soltanto declamati ma messi in atto, a partire dal principio secondo cui la legge è uguale per tutti».
DISTINZIONI - Premesso che «ogni cittadino è innocente fino al terzo grado - ha detto Fini - questo non può significare che automaticamente un partito ritiene idoneo qualcuno se è stato condannato in primo grado con un reato infamante. Ma ci saranno casi in cui ci sono cose inopportune?», ha chiesto retoricamente Fini. «Cerchiamo di farci carico - ha continuato - dell'obbligo di comportamenti volti a comprendere che quella politica non è una casta chiusa. Ci sono fatti illeciti e cose politicamente inopportune».
«Si deve rifuggire dalla tentazione - ha detto ancora Fini intervenendo al convegno Nord Camp a Monza - tipica della propaganda, di delegittimare l'avversario perché si rischia di delegittimare le istituzioni». Secondo il presidente della Camera «se ai giovani noi diciamo che le istituzioni vanno rispettate sempre e comunque, non lamentiamoci se poi i giovani non ci credono più».
Fini ha concluso: «Basta a una legge elettorale in cui gli elettori non possono scegliere gli eletti».