19 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Dopo il dell’Onu alla «No fly zone»

Napolitano: Siamo chiamati a prendere decisioni difficili

Ma Gheddafi minaccia: «Attaccateci e sarà l'inferno»

ROMA - «Non possiamo rimanere indifferenti alla sistematica repressione di libertà e di diritti umani in quel Paese. Se pensiamo a che cosa è stato il movimento risorgimentale come movimento liberale e rinnovatore non possiamo ammettere che vengono calpestate le speranze di un risorgimento anche nel mondo arabo», ha detto il Capo dello Stato.

PRENDEREMO DECISIONI IMPEGNATIVE E DIFFICILI - «L'Italia nelle prossime ore dovrà prendere decisioni impegnative, difficili, su quello che sta succedendo in Libia». Ha annunciato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, al termine del suo discorso al Teatro Regio di Torino, aggiungendo: «Non possiamo rimanere indifferenti alla sistematica repressione di libertà e di diritti umani in quel Paese».

LA MINACCIA DI GHEDDAFI: SE IL MONDO IMPAZZISCE IMPAZZIREMO ANCHE NOI - Il leader libico Muammar Gheddafi ha promesso «l'inferno» a coloro che proveranno ad attaccare la Libia. Lo ha riferito la tv locale, a poche ore dall'approvazione della risoluzione 1973 del Consiglio di sicurezza dell'Onu che autorizza l'uso della forza contro il regime di Tripoli.

TRASFORMEREMO IN UN INFERNO LA VITA DI CHI CI ATTACCA - Il colonnello ha minacciato di «trasformare in un inferno la vita» di coloro che attaccheranno la Libia. «Se il mondo impazzisce, lo faremo anche noi. Noi li neutralizzeremo.
Trasformeremo la loro vita in un inferno», ha dichiarato Gheddafi in un'intervista alla televisione pubblica portoghese RTP, realizzata alcune ore prima del voto della risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu. «Perché questo razzismo? Questo odio? Perché questa follia?», ha chiesto Gheddafi durante l'intervista, di cui l'Afp ha ottenuto la registrazione.