19 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Election day

Governo ribadisce il no: Risparmio sarebbe contenuto

Parere negativo in Aula alla Camera alle mozioni delle opposizioni

ROMA - Il governo ha ribadito il suo no all'election day chiesta dall'opposizione per accorpare le elezioni amministrative ai referendum. Il sottosegretario all'Interno Michelino Davico ha dato parere negativo in Aula alla camera alle mozioni presentate da Pd, Idv, Udc e Fli che saranno votate questo pomeriggio.

«Per una prassi ormai consolidata nel tempo - ha spiegato Davico - il governo ritiene di non potere assecondare la richiesta di accorpamento». Il Sottosegretario ha ricordato che l'abbinamento è avvenuto soltanto una volta nel 2009 peraltro grazie a una legge approvata appositamente. Quindi ha elencato gli «effetti negativi» che «sconsigliano» l'election day: «L'eccessivo numero di schede, in alcuni comuni sarebbero sei con il rischio di difficoltà ed errori da parte degli elettori e degli scrutatori; l'allungamento dei tempi di permanenza degli elettori nelle cabine; le diverse modalità di voto nella stessa tornata elettorale; il notevole allungamento delle operazioni di scrutinio». Invece «bisogna limitare al massimo i disagi ai seggi elettorali».

Secondo Davico, infine, il risparmio che deriverebbe dall'election day sarebbe «contenuto»: «Il costo delle elezioni amministrative ammonta a 65 milioni di euro, quello dei referendum a 300 milioni di euro. Se si procedesse all'election day, il risparmio sarebbe di 50 milioni di euro. Se l'abbinamento avvenisse al secondo turno ci sarebbero due ipotesi: se tutti i comuni andassero al ballottaggio il risparmio sarebbe di 6 milioni di euro, altrimenti sarebbe più irrisorio. E' evidente che il risparmio contenuto derivante dall'abbinamento è un elemento eloquente per evitare di sovrapporre due cose di segno diverso».