23 aprile 2024
Aggiornato 14:30
Il caso RAI

Ferrara al Tg1: Non si può fare il magistrato e fare comizi

Il giornalista presenta «Radio Londra» in onda su Rai1 da domani sera per 5 minuti come approfondimento dopo il telegiornale

ROMA - Si dichiara, ironicamente, «Un po' schierato»: «Santoro no, Dandini no, Floris no, ma io sì». E Giuliano Ferrara intervistato dal TG1 della 20 presenta il suo Qui Radio Londra - che da domani sera sarà in onda tutte le sere per 5 minuti come approfondimento dopo il telegiornale - con un attacco a Antonio Ingroia, il pm di Palermo che ieri ha parlato dal palco della manifestazione romana del Costituzione Day, contro la riforma della Giustizia. Giuliano Ferrara non lo ha citato ma il riferimento è palese. «Questo piccolo spazio che io voglio occupare professionalmente anche in nome del servizio pubblico può essere usato per riflettere tutti insieme su un paese strano» ha detto Ferrara. «Ho visto che un magistrato ha addirittura fatto un comizio in piazza. Io dirò questo: che i magistrati sono soggetti alla legge, c'è scritto nella Costituzione e quindi è difficile difendere la Costituzione e contemporaneamente fare dei comizi in piazza contro una legge all'esame del parlamento. I magistrati sono soggetti alla legge altrimenti sarebbero dei tiranni».

NAPOLITANO «GALANTUOMO» - Ferrara dice che è «urgente una riforma» ma si appella anche al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in quanto «galantuomo» e presidente del Consiglio superiore della magistratura perché «dica qualcosa, faccia qualcosa, si muova. Se i magistrati fanno comizi, allora i parlamentari possono emettere delle sentenze».