7 settembre 2025
Aggiornato 21:00
Giustizia

Casini: Sulla riforma della Costituzione no agli «apprendisti stregoni»

«Allarma il pressapochismo. Un limite il continuo rinvio a leggi ordinarie. Cicchitto? Ci sono due opposizioni in Italia»

TORINO - Pier Ferdinando Casini rinnova i suoi dubbi sulla riforma della giustizia messa in campo dal governo. «A noi - ha detto il leader dell'Udc a margine di un convegno a 20 anni dalla scomparsa di Donat Cattin - interessa capire il contenuto perchè il limite di questa riforma costituzionale è il continuo rinvio che è previsto alle leggi ordinarie. Il rischio è che a ogni legislatura la maggioranza di turno cambi le leggi ordinarie a cui rinvia il nuovo testo della Costituzione e questo sarebbe l'imbarbarimento finale del nostro rapporto tra legislazione e giustizia».

LA COSTITUZIONE NON E' TABU' - «Se vogliamo sfasciare definitivamente il sistema giudiziario - ha avvertito Casini - facciamo una bella cornice di nuove norme costituzionali rinviando a leggi ordinarie che ogni maggioranza che viene cambia a piacimento, dopodichè cambiamo l'Italia». Il leader centrista ha spiegato che la Costituzione «non è tabù, può essere rinnovata e migliorata», «ma si deve cambiare con la testa»: quindi, servono modifiche che «non comportino poi rinvii a leggi ordinarie che verranno cambiate dalle maggioranze pro tempore, altrimenti anzichè migliorare le cose le compromettiamo definitivamente».
Insomma, per Casini «l'importante è che non ci siano apprendisti stregoni ma persone serie, che fanno lavori seri di ammodernamento costituzionale». Mentre ciò che allarma, oggi, è «il pressapochismo, la superficialità, l'insipienza e l'ignoranza con cui si vuole ritoccare la Costituzione».

DUE OPPOSIZIONI - Casini ha colto l'occasione anche per replicare al presidente dei deputati Pdl Cicchitto, che sempre da Torino ha contestato all'opposizione di essersi «sgranata»: «Ci sono due opposizioni in Italia. Lo sanno anche i bambini dell'asilo», ha replicato il leader dell'Udc, «c'è una opposizione imperniata sul Pd e una moderata del Terzo polo. È chiaro che ciascuno va per conto suo». «La sinistra in condizioni di normalità è alternativa e antagonista a noi, non solo a Berlusconi, per cui noi ci predisponiamo serenamente a un confronto sulla giustizia - ha concluso Casini - con diffidenza e non è una novità».