20 aprile 2024
Aggiornato 11:00
Mafia

Saviano: «Il Premier mi disgusta, chi racconta non diffama l'Italia»

Lo scrittore: «Dobbiamo mostrare di essere il Paese di Falcone, non di Riina»

ROMA - Chi racconta di mafia non diffama il Paese. Lo ha detto Roberto Saviano a 'Io, Chiara e l'Oscuro' su Radio due, dicendosi disgustato per le affermazioni su questo fatte da Berlusconi.
«La cosa che più mi disgusta tra quelle fatte da Berlusconi? Potrei dare molte risposte, do quella che mi riguarda personalmente, che mi ha tolto il sonno di una notte: quando ha detto che ho dato supporto promozionale alle mafie, scrivendo il mio libro. Ha detto che chi racconta queste cose diffama il Paese, lo mette in cattiva luce. E' una roba terribile, sia perché ha infangato la memoria delle persone morte per raccontare di mafia, molte in Italia, e sia perche ha perso un occasione», ha detto lo scrittore.

Confida lo scrittore: «L'Italia infatti, raccontando queste contraddizioni, le storie di mafia, dimostra che è altro dalla mafia, che ha una cultura inversa a quella dell'omertà e soprattutto (e questa è l'occasione persa), il mondo quando deve affrontare il problema mafioso, dal Messico alla Russia, si rivolge all'Italia perché abbiamo una giurisprudenza antimafia tra le migliori della terra. Questo bisognava sottolineare, non dire che chi racconta infanga, ma invitare semmai gli italiani che all'estero sono sotto pressione per il luogo comune 'mafia, ad affrontare il problema e non a minimizzarlo», continua Saviano. «Affrontarlo con orgoglio. Insomma, dimostrare di essere il Paese di Falcone e non di Riina».