26 aprile 2024
Aggiornato 04:30
Il caso RAI

PD: Al Tg1 diritto al lavoro non è uguale per tutti

Orfini: «Ferrario esclusa da Minzolini per le sue idee, non per l'età»

ROMA - «E' inutile che dal centro destra sbraitino contro la sentenza che ha imposto il reintegro di Tiziana Ferraio: con buona pace di Minzolini in questo Paese esistono ancora i diritti dei lavoratori e a un conduttore si può anche cambiare incarico, ma non lo si può certo chiudere in una stanza a non far nulla perché la pensa diversamente dal direttore». Lo ha detto, commentando il reintegro per via giudiziaria di Tiziana Ferrario al Tg1, il responsabile Cultura e Informazione Matteo Orfini del Pd.

DISCRIMINAZIONE POLITICA - «Cosa c'entra - ha aggiunto Orfini - il rinnovamento a cui si appella il direttore del Tg1? Non è in discussione la possibilità di avvicendare dei conduttori, bensì l'odiosa discriminazione politica che produce umiliazione professionale. Si tratta semplicemente del diritto di un lavoratore di fare il proprio mestiere. Come dimostrano due sentenze, al Tg1 questo diritto non è riconosciuto a tutti».