26 aprile 2024
Aggiornato 06:00
Scuola

Genitori delle scuole cattoliche: Fondi esigui da 10 anni

Nota dell'associazione dei genitori delle scuole cattoliche (Agesc) dopo le frasi di Berlusconi «inutile polemica che nasconde la realtà»

ROMA - I genitori delle scuole cattoliche sono intervenuti sulla polemica innescata dalle dichiarazioni di Silvio Berlusconi ed hanno sottolineato che «in Italia i finanziamenti per sostenere la libertà di educazione delle famiglie sono esigui e non crescono da dieci anni».
«L'attuale polemica scatenata dalle dichiarazioni del presidente del Consiglio Berlusconi su scuola pubblica e libertà di educazione dimostra ancora una volta l'incapacità della politica italiana di sottrarsi alla logica dello scontro fine a se stesso», si legge in una nota dell'associazione dei genitori delle scuole cattoliche (Agesc). «Come genitori che scelgono la scuola paritaria non intendiamo entrare nel gioco delle interpretazioni delle parole del premier e delle risposte degli altri leader politici nazionali: parole che finiscono per nascondere la realtà e allontanano da quelli che sono i veri bisogni delle famiglie e delle scuole».

«La realtà, secondo una ricerca svolta da docenti dell'Università Statale di Genova e del Politecnico di Milano, dice che circa un milione di famiglie italiane non possono scegliere liberamente per i propri figli una scuola paritaria a causa di problemi economici», ha scritto la presidente dell'Agesc Maria Grazia Colombo. «La realtà dice che in Italia i finanziamenti per sostenere la libertà di educazione delle famiglie sono esigui e non crescono da dieci anni: è necessario individuare uno strumento adeguato alla piena attuazione della legge sulla parità del 2000. La realtà - è il terzo punto dell'Agesc - dice che le nazioni occidentali garantiscono da tempo senza discriminazioni economiche la libera scelta della famiglia della scuola, statale o non statale. La realtà dice che questa libertà è assicurata in tutti i Paesi i cui sistemi scolastici sono ai primi posti nelle graduatorie internazionali, Paesi guidati sia da governi di sinistra che di destra, preoccupati solo della qualità della scuola e dei diritti dei genitori. La realtà dice che in Italia, secondo la legge, il sistema scolastico pubblico è unico, formato da scuole statali e paritarie: nel dibattito politico nessuno se lo ricorda e si torna sempre a contrapposizioni ideologiche di stampo ottocentesco. La realtà - è il sesto e ultimo punto dei genitori delle scuole cattoliche - dice che il sistema scolastico italiano deve migliorare e cambiare per tornare ad essere incisivo sulla crescita dei futuri cittadini: mantenere lo status quo della scuola italiana significa difendere interessi di parte conto il bene comune del Paese».
«Per questo, secondo l'AGeSC, solo un sistema pubblico di istruzione che fondi sul principio di sussidiarietà forme di pluralismo educativo è la risposta alle esigenze di istruzione e formazione dei giovani di oggi: questo sistema si costruisce con l'attuazione di una reale autonomia per le scuole, la libertà di scelta per le famiglie e la valorizzazione professionale degli insegnanti».