Calderoli: Napolitano aveva ragione
Oggi la fiducia sul provvedimento alla Camera. Il ministro dela Semplificazione difende il federalismo municipale: in finanziaria troppi tagli ai Comuni
ROMA - L'esito del voto di fiducia dell'Aula della Camera sul Milleproroghe si conoscerà domani mattina intorno alle 12. Le dichiarazioni di voto saranno infatti a partire dalle 9 e alle 10,30 ci sarà la prima chiama per il voto.
Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio.
Il termine per la presentazione degli ordini del giorno è stato fissato alle ore 16. Mentre il voto finale sul provvedimento è previsto per il pomeriggio dopo le dichiarazioni di voto finali in diretta Tv.
Il provvedimento, modificato con il maxiemendamento del governo, tornerà subito al Senato per essere convertito in legge entro sabato.
CALDEROLI: GIUSTE LE OSSERVAZIONI DEL COLLE - L'altolà del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al Governo sul Milleproroghe è stato più che giustificato: lo ha detto il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli (Lega nord), intervistato dal Corriere della Sera. «Non posso che dare completamente ragione al presidente - afferma - visto ciò che era diventato quel decreto».
NELLA FINANZIARIA TROPPO PENALIZZATO IL TERRITORIO - Roberto Calderoli difende il federalismo municipale dopo aver incassato il voto favorevole dell'aula del Senato. Quelle dell'opposizione sono «balle», accusa, anche se, ammette, «i tagli sul territorio sono stati troppo duri e si poteva tagliare di più a livello dello Stato centrale».
«Detto questo - aggiunge - la finanziaria non c'entra nulla col federalismo. Anzi, quest'ultimo consentirà di far quadrare i bilanci anche in presenza di tagli. E difatti i sindaci ci chiedono di accelerare».
LE TASSE LE VOLEVA L’OPPOSIZIONE - Il ministro sostiene che gli emendamenti delle opposizioni «aumentavano - quelli sì - la pressione fiscale in modo significativo», mentre con l'introduzione dell'Imu «noi non abbiamo creato nulla. Abbiamo accorpato tasse che già esistevano». E grazie alla riforma «i Comuni disporranno di tributi flessibili che potranno incrementare o ridurre a loro giudizio» e le amministrazioni «potranno essere giudicate dagli elettori in modo molto più oggettivo di oggi».
BERLUSCONI AVEVA FATTO UN ERRORE CLAMOROSO A LEGITTIMARE IL FLI - A rafforzare la maggioranza non è l'acquisto di parlamentari dall'opposizione, ma il rientro di chi aveva lasciato l'alleanza, sostiene Calderoli . «I numeri stanno crescendo - osserva - e no per gli arrivi dall'opposizione ma per il rientro in maggioranza da parte di chi l'aveva lasciata».
Secondo il coordinatore leghista, infatti, «qui c'era stato un errore clamoroso di Berlusconi: dare legittimità al nuovo gruppo parlamentare. Il far pensare che Fli potesse essere la terza gamba della maggioranza ha spinto molti a cambiare gruppo. Poi, però, quando è diventato chiaro che Fli sarebbe stata la 'terza gamba' dell'opposizione, molti son rientrati».
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