28 agosto 2025
Aggiornato 08:00
Giustizia

Vietti: «Politica cambi, o continua scontro con Magistrati»

Monito del vicepresidente del CSM: «Ma la Magistratura non rincorra la politica sul terreno del consenso»

COSENZA - «Fino a quando la politica, sull'erroneo presupposto del mandato elettivo, crederà di dover perseguire politiche di contrasto all'esercizio delle prerogative giurisdizionali basate sul perseguimento del consenso legato all'attuazione delle proprie ideologie, il risultato sarà un perenne scontro tra le norme prodotte ed i sistemi di garanzie esistenti, giacché nessuno - nel nostro sistema - può ergersi al di sopra della legge». Lo ha sottolineato il vicepresidente del Csm, Michele Vietti, che oggi ha tenuto una lectio magistralis all'università della Calabria.

«Forse la politica - ha proseguito Vietti - dovrebbe smettere di attuare programmi elettorali, come un amministratore delegato attua le deleghe del consiglio, per tornare a guardare un pò più alto, all'interesse generale dei cittadini nel nome dei quali la Giustizia è amministrata. Dal canto suo la magistratura dovrebbe evitare di rincorrere la politica sul terreno del consenso e fondare la propria legittimazione sulla rigorosa professionalità che risponde ad un'etica della responsabilità».

Ma il rappresentante istituzionale ha parlato anche del «dopo Mani pulite», della storia dell'Italia recente caratterizzata dagli scontri fra i poteri dello Stato: «Tempi recenti della nostra storia ed anche la situazione contemporanea mi sembrano caratterizzati proprio da guasti in gran parte riconducibili allo squilibrio che si è determinato tra i poteri dello Stato.
In gran parte, se ci si pensa, sia la 'supplenza' dei giudici sulla politica del 'dopo Mani Pulite', sia gli odierni tentativi della politica di 'riprendersi il maltolto con gli interessi', oltre a perpetuare ed anzi allargare lo squilibrio tra i poteri, si basano tutti proprio sullo stesso errore di prospettiva che prima denunciavo: la pretesa di agire sulla base del consenso».