19 aprile 2024
Aggiornato 02:00
L'ex leader della sinistra auspica una santa alleanza guidata da un «papa straniero»

Veltroni e Renzi d'accordo: non basta l'antiberlusconismo a sconfiggere Berlusconi

Ma il sindaco di Firenze si dissocia da eventuali ammucchiate: «ridanno fiato al Premier»

ROMA - Se si votasse in primavera servirebbe un'ampia alleanza, guidata da un «federatore» esterno, una personalità autorevole e non dal leader di uno dei partiti in campo. E che non punti solo sull'antiberlusconismo, altrimenti non funzionerebbe. Lo dice Walter Veltroni ad Agora su Raitre.

IL PD NON DEVE INSEGUIRE ALTERNATIVAMENTE VENDOLA O CASINI - L'ideale sarebbe, «se ci fossero le condizioni, avere un Governo di decantazione». «Se non si vota a maggio perché nel centrodestra decidono di avere un altro Presidente del Consiglio che si occupa del Paese - dice Veltroni come prima ipotesi - secondo me il Pd deve evitare di correre appresso un giorno a Vendola e un giorno a Casini, rimettersi al centro, avere la forza di dare un messaggio per Paese e su questa base verificare le alleanze possibili». Se si andasse a votare, siccome «non si può perdere perché l'indirizzo di Berlusconi è aggravato dall'esasperazione, bisogna fare un'alleanza la più larga possibile, evitare che si dividano le forze chiamate non a fare alleanza contro Berlusconi ma di carattere costituente.

LANCIARE UNA ALLEANZA COSTITUENTE - Un'alleanza per dare al Paese un Governo che affronti le questioni più importanti, che faccia le riforme costituzionali e poi al voto con un vero bipolarismo». Alleanza che abbia «un federatore» perché farebbe «fatica a stare insieme se a guidarlo fosse il leader di uno dei partiti, dovrebbe essere quello del Pd ma gli altri non lo accetterebbero. Sarebbe più saggio avere una persona in grado di federare tutto questo». Un'alleanza non solo anti Berlusconi, «se si sta insieme solo per evitare l'orco non basta».

L’ELETTORATO POTENZIALE DEL PD SUPERA IL 40% - L'elettorato potenziale del Pd supera il 40& e per raggiungerlo bisogna recuperare l'ispirazione per presentarsi come vera alternativa, ha aggiunto Veltroni.
Oggi, spiega, «abbiamo il problema di recuperare ispirazione che consenta al Pd di apparire come partito di radicale cambiamento per Paese». Un partito che «si propone di raccogliere il consenso della maggior parte del Paese» e il cui «elettorato potenziale è del 42 per cento». In passato, dice poi Veltroni, «nessuna divisione», nessuna diversa votazione in Parlamento «ma solo discussione, come normale che sia». Troppi personalismi? «Se ci sono personalismi ne sono stata vittima, non sono carnefice».

RENZI: IL CASO RUBY E’ SEMPLICE EMERGENZA SESSUALE - L'antiberlusconismo danneggia l'opposizione, gli scontri ad Arcore avvantaggiano il Cavaliere. Lo dice Matteo Renzi, sindaco di Firenze, alla Stampa.
«Non si può parlare di emergenza democratica per il caso Ruby ma al massimo di emergenza sessuale» dice Renzi, che torna sugli scontri ad Arcore: «Politicamente credo che non basti la protesta, un problema che va avanti da 17 anni» e «sono convinto che non sarà la piazza a mandar via Berlusconi. Fermo restando che in un Paese civile il premier si difende in tribunale e non in tv». Per Renzi dopo gli scontri ad Arcore «sono convinto che la popolarità del Premier sia risalita di colpo». Per questo «penso che il Pd e in generale la sinistra debbano ridare speranze ed entusiasmo, non proporre Sante Alleanze che restituiscono una verginità a Berlusconi consentendogli di fare di nuovo la vittima».