30 luglio 2025
Aggiornato 18:30
Dopo il no di Casini

Federalismo, Bossi avverte: accordi solo con chi lo vota

Bersani: «Testo non va bene». Governo tratta ancora con l'Anci. A spendersi per un'intesa politica anche Giulio Tremonti

ROMA - Federalismo fiscale sempre più a rischio: la trattativa tra governo e Anci sul fisco comunale continua ma ancora non c'è l'accordo; il terzo polo ha già deciso e voterà contro il decreto attuativo del federalismo fiscale; anche il Pd va verso la linea dura, spiegando che il testo «non è migliorato». Un clima che spinge Umberto Bossi a lanciare il suo avvertimento: se il decreto sarà bocciato, «si andrà al voto» e la Lega «farà accordi solo con chi voterà sì». Del resto, anche Giulio Tremonti conviene sul fatto che a frenare la riforma sono solo «logiche politiche». Chi prova ancora a cercare un'intesa è Roberto Calderoli: «Sono fiducioso», dice.

La gelata sulle speranze di un'intesa è arrivata nella tarda mattinata di mercoledì, quando Pier Ferdinando Casini ha annunciato la posizione compatta di Udc, Fli, Api e Mpa: «Il federalismo municipale così come è stato approntato rischia di dare il colpo finale all'autonomia impositiva dei Comuni», e di conseguenza «noi voteremo contro». Anche il Pd ha parlato di «riforma pasticciata», di un testo che nonostante tutti gli sforzi «non è migliorato». Poco dopo è arrivato il monito, tutto politico, del leader della Lega: «Faremo accordi solo con chi voterà il federalismo». Prospettiva da tenere presente, perchè - ha ribadito ancora una volta Bossi - se la riforma sarà bocciata «si va a votare».

A spendersi per un'intesa politica anche Giulio Tremonti. Prima ha sparso ottimismo, assicurando che «non è un salto nel buio». Poi alla Camera si è trattenuto a lungo a parlare con il capogruppo Pd Dario Franceschini: «Abbiamo parlato soprattutto di federalismo». Nel merito, è Roberto Calderoli a cercare ancora un accordo. Prima una lunga riunione al Tesoro con l'Anci, poi la riunione in commissione. Ma la strada è ancora lunga: sul tavolo del confronto con i Comuni restano ancora l'applicazione della tassa di soggiorno, che i sindaci vorrebbero immediata, e lo sblocco dell'addizionale Irpef (con l'Anci che limita la possibilità ai Comuni che l'hanno fissata a un livello inferiore allo 0,4%). Sembra esserci invece l'accordo sull'aliquota Imu: sarà fissata dalla Commissione paritetica per il federalismo.