Rai, la Vigilanza lavora su atto indirizzo
De Angelis apre su testo Morri, ma il Pd pronto a testo di minoranza. Sui talk show e sui programmi di approfondimento le distanze potrebbero restare insormontabili
ROMA - L'obiettivo auspicato è quello di un testo unico per l'atto di indirizzo sul pluralismo, ma allo stato sembra difficile da raggiungere. In Vigilanza si lavora sui testi di base presentati da Morri (Pd) e Butti (Pdl) - una nuova seduta è convocata per domani -. E oggi tra interventi e proposte presentate si è cercata una possibile composizione: ma è sui talk show e sui programmi di approfondimento che le distanze potrebbero restare insormontabili. E se così fosse, dice Morri, «siamo pronti a votare un testo di minoranza».
Qualche apertura, dal Pdl, è arrivata. Marcello De Angelis ha apprezzato, della proposta Morri, la parte in cui si invita ad evitare la presenza di politici nei programmi di intrattenimento e quella in cui si rimanda all'azienda la responsabilità per eventuali violazioni del codice etico o delle norme di garanzia del pluralismo. «Ma non credo - dice il senatore Pd - che ci sia tutto il Pdl dietro queste aperture, aspetto un segnale politico diverso. E se il testo Butti rimane così siamo pronti a votare un testo di minoranza». Il nodo è il contraddittorio nei programmi di approfondimento, rigido quello previsto nel testo Butti, che immagina un doppio conduttore per un pluralismo «aggiuntivo che non sopprime voci, ma ne aggiunge altre di diverso orientamento». Più flessibile quello indicato nel testo Morri: «non deve consistere nella rappresentazione di tutte le possibili differenze, con il risultato di determinare una somma di distinte faziosità» e deve «essere assicurato nell'ambito della complessiva programmazione del servizio pubblico» e questo «senza stravolgerne la struttura caratterizzante, nell'ambito dello stesso programma o del ciclo di puntate ad esso riservate». «Non posso rischiare - aggiunge Morri - che un atto di indirizzo della Vigilanza, con un testo unico, metta a rischio l'autonomia editoriale e la libertà di espressione».
Scettico sulla possibilità di un testo unico anche Marco Beltrandi, che oggi in Commissione ha definito molto «diversi» i testi Morri e Butti, e che ha indicato una «possibile via» per una convergenza, sulla quale però devono esprimersi i gruppi. Quella, spiega, di elaborare un atto di indirizzo vincolante che si richiami alla delibera Agcom dell'8 luglio 2009 nella quale l'Authority invitava la Rai ad individuare criteri e linee operative per definire, nel rispetto dell'autonomia editoriale, l'attuazione del pluralismo informativo. «Sarebbe un modo - dice il parlamentare radicale - per rendere operativi i principi del pluralismo».