9 settembre 2024
Aggiornato 01:30
Italia-Emirati

Fini: moderazione aiuta a evitare la cultura del sospetto

Il Presidente della Camera apre la riunione del gruppo di collaborazione parlamentare

ROMA - «Nell'età della globalizzazione e dell'interdipendenza, le religioni e le tradizioni sono una ricchezza insostituibile poiché prevengono ogni possibile spinta verso l'omologazione culturale. Mentre la moderazione e la mediazione politica contribuiscono a superare il rischio dell'affermarsi della cultura della paura e del sospetto». Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco fini, aprendo i lavori della riunione del Gruppo di Collaborazione Parlamentare Italia - Emirati Arabi Uniti. «Sul piano economico, la capacità di attrazione degli investimenti, l'equilibrio nella gestione della ricchezza petrolifera, l'istituzione dal 2008 del mercato comune del Golfo, ne hanno fatto un'area di straordinario sviluppo. Sul piano culturale, la convinta scelta del dialogo e della moderazione - ha aggiunto - sta sprigionando nuove energie affinché la società possa coniugare tradizione ed innovazione».

La terza carica dello Stato ha sottolineato come «il rapporto tra l'Unione Europea e il Consiglio di Cooperazione del Golfo possa svolgere un ruolo fondamentale nel consolidamento del dialogo tra l'Occidente e il mondo arabo». «Se i rapporti bilaterali mantengono un'importanza fondamentale, possono consolidarsi ulteriormente anche nel quadro di fruttuose cooperazioni in ambito regionale: il Consiglio di Cooperazione del Golfo - ha detto Fini - si sta sempre più affermando come interlocutore privilegiato nelle relazioni internazionali, consentendo agli Stati membri di unire e valorizzare le loro singole potenzialità. Sul piano politico, non possiamo non apprezzare il ruolo che i Paesi del Consiglio svolgono nella stabilizzazione della regione medio-orientale, spesso intervenendo efficacemente in alcuni scenari di crisi».