2 maggio 2024
Aggiornato 22:00
Lo scontro

Fini, sul finto attentato querela Libero e Il Giornale

Dopo Milano anche la procura di Bari apre un'inchiesta contro ignoti. Il Direttore del Secolo e deputato Fli Perina replica a Belpietro: «Un tempo si usavano le bombe, ora bastano le squillo»

ROMA - Una querela contro Libero e Giornale, la scelta di adire le vie legali a «tutela dell'onorabilità». Gianfranco Fini risponde così sulla vicenda del presunto attentato di cui scriveva lunedì Maurizio Belpietro e su quella di un presunto video con rivelazioni di una escort riportato ieri dal Giornale. Vicende su cui il Pdl minimizza e sulle quali monta invece l'attacco di Futuro e libertà: «vogliono annientarci».

Intanto anche la Procura distrettuale di Bari ha aperto un fascicolo di indagine contro ignoti a seguito delle notizie sul presunto «finto attentato» a Gianfranco Fini pubblicate su Libero. L'ipotesi di reato sarebbe «attentato per finalità terroristiche o eversione all'ordine democratico» ex articolo 280 del Codice penale, poiché l'eventuale bersaglio sarebbe il presidente della Camera, terza carica dello Stato.
Sempre da ambienti vicini alla Procura è trapelato che nessuna visita del presidente Fini risulta annunciata nella Provincia di Barletta, Andria, Trani (Bat), dove secondo le «voci» riferite dal quotidiano avrebbe dovuto essere organizzato l'agguato, finalizzato a screditare il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi facendolo apparire come mandante dell'azione violenta.

Belpietro si è difeso: scrivendo del presunto attacco - ha detto a Repubblica - non ho detto che Fini vuol costruirsi un attentato, solo un cretino può pensare una cosa simile. Anzi, il mio intento è stato quello di fare sapere proprio a Fini: 'Attenzione, guarda che c'è questa roba. Mi dovrebbe ringraziare».

Intanto Fli con Adolfo Urso denuncia una «campagna di annientamento politico che i giornali vicino al premier hanno nuovamente scatenato contro Gianfranco Fini». Campagna che «non fermerà Futuro e Liberta» e di fronte alla quale quello del Pdl è «un silenzio complice».

Berlusconi non commenta. Parlerà oggi in collegamento telefonico per il compleanno del deputato campano Paolo Russo ma la linea non cambia, ed è quella di tenersi tenersi fuori dalla vicenda, come detto ieri a chi lo ha sentito ad Arcore, «non ne vogliamo sapere niente».