28 marzo 2024
Aggiornato 13:00
Governo

Berlusconi: allargare la maggioranza ai singoli, non all'Udc

Il Pdl avrebbe pronte 2 «new entry», ma forse la presentazione a gennaio

ROMA - Allargare la maggioranza, ma partendo dai singoli deputati e non da altre forze politiche come l'Udc. Tra una battuta al finiano Pasquale Viespoli («Non c'è una c... di ragione per votarvi«) e un'altra rivolta al terzopolista Francesco Rutelli, Silvio Berlusconi indica la strada che la maggioranza intende seguire per porre rimedio alla penuria di numeri a Montecitorio. Il Cavaliere, nel corso di un movimentato ricevimento al Quirinale, ha spiegato dunque ai cronisti di puntare ai «tanti parlamentari che stanno riflettendo su un riposizionamento in sintonia con il voto degli elettori e dei cattolici moderati», ma non sull'Udc: «C'è stato un voto chiaro, tutti contro Berlusconi e la Lega, e non credo a ipotesi diverse».

La strategia inizierà a prendere forma già oggi, quando 22 deputati del Misto si riuniranno a Montecitorio per ragionare sull'ipotesi di costituirsi in gruppo parlamentare. Ma non basta. Il Pdl, riferiscono alcune fonti, avrebbe già pronto l'ingresso di due parlamentari, due nuovi deputati che andrebbero a rinforzare le file dei sostenitori dell'esecutivo. Si fanno i nomi di un deputato dell'Mpa e di uno di Fli. Il finiano potrebbe essere Carmine Patarino, l'autonomista Roberto Commercio o Carmelo Lo Monte. Grande regista dell'operazione è Saverio Romano, ex Udc siciliano. L'accordo sarebbe chiuso, si era ipotizzata una presentazione entro domani, mercoledì, ma si sarebbe deciso di rimandarla ai primi giorni di gennaio, dopo la nascita del gruppo di responsabilità. Fra i pontieri spiccano anche uomini di Noi Sud, come Elio Belcastro e Antonio Milo, in stretto contatto con gli Udc malpancisti e con Mpa dati in bilico come Aurelio Misiti.

Delusi dell'Udc, scontenti finiani e insofferenti dell'Mpa rappresentano il target del Cavaliere. I cattolici e i moderati - ha ribadito ancora oggi - «non possono stare con i partiti della sinistra». Strategia che è in fondo logica conseguenza di quanto sostenuto un attimo prima, a pranzo con gli eurodeputati: Avrei voluto aprire all'Udc, «a Pier l'ho detto anche de visu» ma lui ha risposto 'picche'.