Domani a Roma nuovo «assedio», 50mila contro il Governo
In corteo anche immigrati, centri sociali, aquilani e Fiom
ROMA - Dicono che domani i palazzi istituzionali nel centro di Roma saranno «assediati», che nella capitale sfilerà «un fiume di studenti, ma anche di lavoratori, immigrati, aquilani terremotati». Promettono di essere «tantissimi, più della manifestazione del 30 novembre, oltre 50mila», tutti in strada di nuovo «contro il ddl Gelmini», ma soprattutto «contro il governo, al quale la riforma è indissolubilmente legata».
Mentre domani in Parlamento si voterà la fiducia a Berlusconi, per le vie centrali di Roma collettivi e movimenti degli studenti annunciano una «grande giornata di mobilitazione per sfiduciare il governo dal basso». Almeno tre i cortei previsti. Per studenti universitari della Sapienza (il 'cuore' della rivolta capitolina) l'appuntamento è in piazzale Aldo Moro (alle ore 10): da qui il corteo arriverà davanti la stazione Termini, quindi percorrendo via Cavour giungerà al Colosseo, dove si unirà a un secondo assembramento di manifestanti.
All'anfiteatro Flavio si è infatti dato appuntamento (dalle 10.30) il collettivo 'Uniti contro la crisi', nel quale si riconoscono diverse sigle sindacali e sociali non studentesche: ci saranno gli attivisti di Action e dei centri sociali, i presidi napoletani di Terzigno contro le discariche, le associazioni antirazziste degli immigrati, i comitati dei terremotati dell'Aquila e i metalmeccanici della Fiom. Saranno loro, i più «attenzionati» dalla Questura, a chiudere il corteo.
Un terzo appuntamento è in zona Ostiense, da dove giungeranno gli studenti dell'ateneo Roma Tre. In piazza, oltre agli universitari, scenderanno anche i ricercatori della Rete 29 aprile e molti ragazzi delle scuole superiori: per loro l'appuntamento è in piazza della Repubblica (dalle 9.30).
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