Gli studenti puntano sulle stazioni per bloccare il paese
Oggi giornata clou per il ddl Gelmini, blitz in moltissime città
ROMA - Dopo gli atenei, le strade e i monumenti è la volta delle stazioni. Nella giornata clou della protesta degli universitari e dei ricercatori contro il ddl Gelmini di riforma dell'università, che a breve potrebbe essere approvato in via definitiva alla Camera dopo una lunga discussione sugli emendamenti, l'Italia è stata messa sotto assedio. Non solo Roma, la città più colpita a causa dei numerosi cortei, dell'occupazione della stazione Termini, del blocco pressocchè totale della circolazioni a causa della manifestazioni, sfortunatamente concomitanti con uno sciopero dei macchinisti delle metro e da vari momenti di tensione con le forze dell'ordine, ma anche diversi altri capoluoghi sparsi per lo Stivale. E se ieri e la scorsa settimana a essere presi di mira sono stati i monumenti, dalla torre di Pisa al Colosseo alla basilica di San Marco, ora è la vota di stazioni e autostrade. Particolarmente difficile la situazione a Genova, dove si sono registrati momenti di tensione, manganellate e brevi scontri con le forze dell'ordine davanti alla Prefettura.
La mobilitazione degli studenti, che come annunciato puntava a paralizzare l'Italia, ha 'puntato' su stazioni e autostrade. Treni fermi, flussi di traffico rallentati, convogli istradati su itinerari alternativi e tempi di viaggio più lunghi sono le più gravi ripercussioni per quanto riguarda la circolazione ferroviaria. Complessivamente sono state 16 le stazioni occupate dagli studenti a Pisa, Torino, Venezia, Milano, Perugia, Mestre, Scalea, Catania, Trieste, Padova, Palermo, Parma e Cremona. Quanto alle autostrade, gli studenti hanno preso di mira nel bolognese il raccordo dell'A14 con l'A13, dividendo di fatto l'Italia in due, nel pisano il raccordo stradale che collega l' Aurelia al casello di Pisa centro e in Calabria lo svincolo della A3 di Cosenza nord-Rende, all'altezza del km 253,000.
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