20 aprile 2024
Aggiornato 16:30
Università

Assalto alle porte del Senato, è la prima volta

Nel 2008 scontri in strada. «Girotondo» Msi alla Camera nel '93

ROMA - Non è certo la prima volta che una manifestazione di protesta conduce a scontri con le forze dell'ordine schierate a difesa dei palazzi delle istituzioni, la più clamorosa e recente è quella dei terremotati abruzzesi giunti quasi a palazzo Chigi dopo brevi tafferugli a piazza Venezia il 7 luglio scorso. Ma consultando gli archivi e facendo ricorso alla memoria storica di parlamentari e giornalisti di lungo corso non emerge nessun precedente storico di assalto fisico alla porta del Parlamento come quello di cui sono stati protagonisti a palazzo Madama alcuni dei manifestanti contro il ddl Gelmini.
«Un tempo si parcheggiava davanti a palazzo Madama», racconta un cronista, «ma dalla presidenza Pera, dopo gli attentati alle Torri gemelle (2001, ndr) il Senato è stato completamente isolato su tutti i lati: con i colonnotti a scomparsa per il passaggio delle auto blu, con il divieto di manifestazione che confina le proteste a piazza Navona in corrispondenza della corsia Agonale. In ogni caso, in oltre trent'anni non ricordo nessuno che abbia tentato di entrare né che sia riuscito a raggiungere le porte del Senato».

La polemica sulle 'difese' del Senato esplose però il 29 ottobre del 2008, in una occasione simile a quella odierna, l'approvazione al Senato della riforma Gelmini sulla scuola. Quel giorno un drappello di militanti di estrema destra riuscirono a entrare a piazza Navona con caschi e bastoni trasportati su un furgoncino e diedero vita a violenti scontri con uno spezzone del corteo in parte vicino ai centro sociali. Alcuni testimoni, compresi alcuni esponenti sindacali e parlamentari, raccontarono poi di avere avvertito le forze dell'ordine della presenza degli estremisti armati, e che gli agenti invece di reprimere il drappello avrebbero lasciato il campo agli scontri per caricare solo in un secondo momento entrambe le fazioni.

Fu solo simbolico l'assalto del 1° aprile 1993 alla Camera, all'epoca definita 'Parlamento degli inquisiti', dei militanti dell'allora Movimento sociale italiano. Domenico Gramazio, allora nel Msi oggi senatore del Pdl, si chiede scandalizzato: «Ma i funzionari della pubblica sicurezza oggi non avevano il radiotelefono?». In quell'occasione, precisa il parlamentare, «facemmo solo un girotondo in piazza Montecitorio con le magliette 'Circondiamo la Camera' ma nessuno lanciò nulla». Slogan della manifestazione, che non diede vita a scontri: 'Arrendetevi, siete circondati'.