1 maggio 2024
Aggiornato 23:00
Mafia

Ciancimino Jr indagato per associazione mafiosa

'accusa: fece da tramite con Provenzano. L'iscrizione dopo le rivelazioni. Una conferma che per la Procura è credibile

PALERMO - Massimo Ciancimino, figlio dell'ex sindaco di Palermo, è indagato dalla Procura del capoluogo per associazione mafiosa. È quanto riferiscono oggi alcuni quotidiani (Il Corriere della sera, La Stampa) che fanno riferimento alle dichiarazioni rese da Ciancimino ai magistrati negli ultimi due anni, e relative alla presunta trattativa fra Stato e mafia all'indomani della stagione delle stragi del 1992 e del 1993.

LEGITTIMAZIONE - In particolare secondo gli inquirenti - che con questo atto legittimano di fatto la veridicità delle dichiarazioni di Massimo Ciancimino sulle quali fino ad oggi aleggiava un alone di incertezza - il suo ruolo sarebbe stato quello di tramite tra il padre e altri importanti capimafia, fra i quali il superlatitante corleonese Bernardo Provenzano, boss dei boss di Cosa nostra fino alla cattura nel 2006.

CIANCIMINO - «Sapevo di andare incontro a questo. E anche per questo ho esitato nella consegna di documenti che avrebbero potuto compromettere la mia posizione giudiziaria». Massimo Ciancimino commenta così, ai microfoni di Radio 24, la sua iscrizione nel registro degli indagati da parte della Procura di Palermo «nell'inchiesta sulla presunta trattativa Stato-mafia».
«Me lo aspettavo, perché gli elementi a supporto sono le mie stesse dichiarazioni e il materiale da me fornito», riflette il figlio di don Vito, l'ex sindaco mafioso di Palermo: «Quest'atto suggella la credibilità di quanto ho detto», aggiunge Ciancimino jr (secondo cui «non è l'unico ad essere indagato«), che pensa poi a «quanti nel tempo hanno detto che io avevo avuto questo atteggiamento, per ottenere favori e sconti. Il percorso di chi si vuole levare di dosso l'infamia di un cognome - commenta a Radio 24 - non è facile».