2 maggio 2024
Aggiornato 11:00
La proposta

Franceschini: alleanza costituzionale con Fli e Udc

Il capogruppo del PD alla Camera: se cade il Premier «esecutivo delle regole» non solo per la legge elettorale

ROMA - Per il Pd un'alleanza «costituzionale» con l'Udc e con Fli sarebbe «una logica conseguenza» di un'eventuale crisi di governo che sfociasse in elezioni anticipate. Lo spiega Dario Franceschini, capogruppo del Pd alla Camera, in una intervista a Repubblica, facendo notare che «il terzo polo di fatto esiste già. Nasce a prescindere dai nostri giudizi». Per l'ex segretario democratico la mano tesa a Fini e Casini è una scelta obbligata: «La coalizione più facile, ossia Pd-Idv-Sel, è poco sopra il 35 per cento. Lo dicono risultati elettorali e sondaggi. Se uno dei tre partiti cresce lo fa a discapito dei due alleati. Bene, quella cifra - avverte - è ben lontana dal traguardo della vittoria».

«Governo delle regole» - Franceschini pensa a «una sorta di 'governo delle regole' che ricostruisca un sistema basato sul valore della legalità», ma non limitato alla riforma elettorale, come chiedono Vendola e Di Pietro. Se invece si andasse al voto anticipato dopo la caduta di Berlusconi, «la logica conseguenza sarebbe proporre comunque al Paese un'alleanza costituzionale». Del resto, osserva l'esponente democratico, «anche Casini e Fini non potranno mai essere autosufficienti».