«A scuola porto in bagno mio figlio disabile»
Lettera al Corriere della Sera
MILANO - Un ragazzo tetraplegico rimasto senza insegnanti in istituto scolastico milanese: la mamma costretta a fermarsi nell'orario scolastico perchè «nessuno è disponibile ad a portarlo al bagno». E' quanto denuncia in una lettera al Corriere della Sera la madre di un giovane ragazzo disabile.
«Sono la mamma di un ragazzo disabile che frequenta la seconda superiore all'Itsos 'Albe Steiner' di Milano. Ecco come inizia l'anno scolastico 2010 per mio figlio affetto da tetraparesi: le ore di sostegno settimanali passano da 18 a 9; nessuno è disponibile a portarlo in bagno (perché tutto il personale è occupato in altre mansioni), così spesso mi fermo io a scuola nell'orario scolastico per aiutare la scuola ad affrontare una situazione che sembra ingestibile. Come si è arrivati a questo punto? Queste le risposte che ho ricevuto: il preside ha fatto domanda al Comune e al provveditorato, documentando tutte le spese sostenute l'anno scorso, ma il rimborso che ha ricevuto è stato poco più che simbolico. In provveditorato mi hanno detto che «i ragazzi crescendo devono diventare sempre più autonomi» e che in ogni caso 'mancano le risorse'».
«Non mi resta, così mi hanno detto, che fare ricorso al Tar... Ringrazio per il consiglio, ma... intanto? Ultima considerazione: ho iscritto mio figlio a questa scuola, dopo che in numerose altre mi era stato risposto: 'Gentile Signora, la nostra scuola, purtroppo, non è in grado di accogliere suo figlio... si rivolga altrove, perché davvero non possiamo seguirlo come meriterebbe...'. Devo concludere che anche l'Albe Steiner avrebbe dovuto rispondermi così?», conclude la lettera.
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