3 maggio 2024
Aggiornato 02:00
Politica | Udc

Casini in Sicilia inaugura l'era post-Cuffaro

Romano: «Ma sono in minoranza. D'Alia chiede aiuto a papà...». Martedì riunione deputati, ma i dissidenti diserteranno

ROMA - Dopo aver 'scaricato' i dissidenti siciliani, Pier Ferdinando Casini sarà domani sull'isola per inaugurare l'era post-Cuffaro dell'Udc. «La responsabilità al Centro», è il titolo della convention organizzata nella Messina di Gianpiero D'Alia, il presidente dei senatori centristi incaricato da Casini di trattare con Raffaele Lombardo nella formazione del nuovo governo siciliano, mettendo da parte di fatto Saverio Romano, fino a quel momento segretario regionale e plenipotenziario del partito di via dei Due Macelli in Sicilia.

Ad aprire la kermesse, dove sono attese circa duemila persone, sarà l'altro siciliano lealista, il deputato Giuseppe Naro, quindi parlerà il presidente dell'Udc, Rocco Buttiglione, e la chiusura sarà affidata a Casini che parlerà di «un'altra Sicilia che non crede a politici come Romano&company» ma poi, si apprende da via dei Due Macelli, si sposterà soprattutto sulla politica nazionale. La sua presenza sull'isola viene bollata da Romano come «una prova muscolare di una minoranza del partito siciliano peraltro chiedendo l'intervento di papà... La maggioranza dei siciliani sta con noi: lo dice la storia più recente». In effetti all'Assemblea regionale siciliana i numeri del gruppo Udc pendono ancora a favore dei cuffariani (7 contro 3 consiglieri).

Raggiunto al telefono, Romano, che mercoledì scorso si è dimesso dall'incarico di segretario regionale del partito, commenta: «Sono dispiaciuto che alla richiesta di un confronto nel partito si risponda con una manifestazione o con un ribaltone in Sicilia». La decisione di Casini di appoggiare il governo Lombardo-quater insieme ai finiani e al Pd è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso di un rapporto già teso da tempo con i cuffariani che, come spiegato da Romano nella tre giorni di Chianciano, non sono d'accordo con la richiesta di dimissioni di Silvio Berlusconi che, sono convinti, debba continuare a governare.

Romano fa sapere che diserterà la riunione del gruppo Udc convocata per martedì prossimo alla vigilia dell'intervento del presidente del Consiglio in Aula alla Camera: «E' una riunione del tutto inutile anche perché Pezzotta ha già anticipato che voteranno contro il governo. E' una riunione che serve solo per fare la schedatura dei deputati. E io non mi faccio schedare». Ma sul voto suo e degli altri 4 deputati (Ruvolo, Drago, Mannino e Pisacane) che la pensano come lui precisa: «Lo decideremo solo dopo aver ascoltato il premier» negando di essere disponibile, come riportato da alcuni organi di stampa, di entrare nel governo come sottosegretario. D'Alia non ci crede: «Se Berlusconi a Taormina dice che lo hanno cercato per aderire al gruppo di responsabilità e non viene smentito, non abbiamo ragione di non credere a Berlusconi...».