2 maggio 2024
Aggiornato 17:30
Scoppia la polemica

Corsi militari per gli studenti in Lombardia

Il progetto «Allenati per la vita» prevede anche materie come «armi e tiro»

MILANO - Non si placa la polemica sul progetto «Allenati per la vita» riservato a un migliaio di studenti delle scuole superiori della Lombardia, che prevede, tra l'altro, materie come «cultura militare», «armi e tiro» (con visite al poligono e esercitazioni di con arco e pistola ad aria compressa), «sopravvivenza in ambienti ostili» e «difesa nucleare, batteriologica e chimica» insegnate da un centinaio di istruttori volontari dell'Unione nazionale ufficiali in congedo (Unuci). L'iniziativa, giunta alla sua quarta edizione e la cui adesione è volontaria ma è valida come credito formativo, è promossa dall'Ufficio scolastico lombardo e quest'anno ha l'investitura ufficiale dei ministri Mariastella Gelmini e Ignazio La Russa.

POLEMICHE - Mentre molti docenti hanno sollevato dubbi sull'iniziativa, il settimanale cattolico Famiglia Cristiana ha attaccato l'iniziativa parlando di «scelta che sa di antico e sembra appartenere ad un'altra epoca», e la sinistra radicale, il Partito Democratico e le associazioni pacifiste stanno protestando parlando di «clima da collegio militare», «cultura da scuola di guerra», «studenti con l'elmetto», «iniziativa diseducativa» in cui gli studenti vengono chiamati «cadetti» e le squadre «pattuglie».