2 maggio 2024
Aggiornato 20:00
Il caso Montecarlo

Bocchino: nessun dubbio sui servizi ma su elementi deviati

Il «finiano« insiste: «Dossieraggio patacca, un problema per la democrazia»

ROMA - «Non abbiamo alcun dubbio sui vertici dei servizi segreti, che sono straordinari, e sull'istituzione. Però c'è sempre stato qualche pezzetto deviato che fa il doppio lavoro. Qui qualcuno ci ha messo la manina. Abbiamo individuato qualche percorso». Lo dichiara Italo Bocchino, capogruppo alla Camera di Futuro e libertà per l'Italia.
Il documento di «dossieraggio» relativo alla casa di Montecarlo e finito al fratello della compagna di Gianfranco Fini e proveniente da Santa Lucia è «una patacca», ribadisce Bocchino ai microfoni di SkyTg24. «Il problema ormai riguarda la democrazia in questo paese», afferma Bocchino.
Il 'finiano' ribadisce le sue accuse a Valter Lavitola: «Abbiamo notizie certe su quello che è accaduto, quando sarà fatta chiarezza completa emergerà che se c'è un leader politico che fa un'operazione tutta politica, anche di dissenso, può accadere che venga sottoposto al linciaggio». Secondo Bocchino, al momento di decidere le candidature «Berlusconi ci raccomandò Lavitola perché insieme a Sica lo aveva molto aiutato in operazione di caduta governo Prodi».