FLI, Sbai dice addio al gruppo
«Ma il Pdl non mi ha promesso nulla. Io e Granata incompatibili. Berlusconi? L'ho avvisato»
ROMA - «io non voglio niente, non sono una che si vende, non voglio posti. Sono io che ho chiamato Cicchitto e Bondi». Souad Sbai, già iscritta al gruppo del Pdl e di Fli, oggi tornata nella formazione parlamentare del Popolo della libertà, con al fianco Fabrizio Cicchitto e Sandro Bondi sancisce in conferenza stampa a Montecitorio la sua nuova svolta politica.
Le ragioni prova a spiegarle lei stessa: «Mi avevano detto che non avremmo mai votato contro il Pdl e contro il programma, ma non è stato così». Siccome sono stati pochi i passaggi parlamentari da quando la deputata ha aderito a Fli, l'elemento scatenante si suppone possa essere stato il voto su Nicola Cosentino: «Io sono e resto garantista», si limita a dire davanti ai cronisti.
Ma è soprattutto Fabio Granata che non va giù a Sbai: «Ho visto Fini. Rimane il mio presidente della Camera. Ha ascoltato le mie perplessità. Già in estate avevo fatto capire sui giornali il mio malessere. Fini mi ha detto che se si tratta di un malessere si può risolvere, ma ho preferito ritirarmi io, piuttosto che dire 'Io o Granata'». E già, Granata: «Non siamo compatibili, non lo siamo oggi e ho capito che non lo saremo domani».
E Berlusconi? «Non l'ho incontrato, l'ho chiamato per avvisarlo della mia decisione». E la vicenda della casa a Montecarlo? «Non so nulla, non voglio entrare, quando uscirà sapremo la verità».