30 luglio 2025
Aggiornato 21:00
Camorra

Guerra tra clan nel napoletano, 23 arresti

In manette esponenti dei clan Crimaldi, Sena, Di Fiore-De Falco. Fatta luce su omicidi, episodi estorsivi e attentati

NAPOLI - Un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 43 persone, tra cui capi e gregari dei clan attivi nell'hinterland di Acerra (Napoli), è stata eseguita dai carabinieri del Nucleo investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna (Napoli). Sono 57 gli indagati per associazione di tipo mafioso finalizzata a estorsioni e 'cavalli di ritorno', traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e porto d'armi, lesioni volontarie, omicidi e altri reati.
Il provvedimento, emesso dal gip presso il Tribunale partenopeo, ha riguardato 43 persone, di cui 20 già detenute e 23 libere, appartenenti ai clan Crimaldi (retto da Cuono Crimaldi), Sena (capeggiato da Mario De Sena) e De Falco-Di Fiore (retto da Mario Di Fiore) che si sono contrapposti militarmente per il predominio delle attività illecite sul territorio.
Le indagini si sono sviluppate nell'arco di circa due anni, tra il 2006 e il 2008, all'indomani della morte di Ciro De Falco (detto 'o ciomm), capo dell'omonimo gruppo camorristico, avvenuta nell'ottobre 2006.

Le indagini che hanno portato all'operazione «Risiko», spiega una nota, sono risultate piuttosto complesse per la «difficoltà di individuare schieramenti criminali compatti, distinguere tra amici e nemici, identificare alleanze e contrapposizioni, dove gli assetti erano determinati da necessità strettamente contingenti e i rapporti nascevano e si esaurivano con straordinaria rapidità».
In particolare, grazie ad alcune dichiarazioni di collaboratori di giustizia, è stato possibile risalire agli autori dell'omicidio di Raffaele Caterino D'Urso, genero di Cuono Crimaldi e reggente dell'organizzazione criminale durante il periodo di detenzione del suocero, avvenuto il 16 maggio 2004. L'omicidio fu perpetrato, secondo gli investigatori, da due esponenti del clan De Sena: Dario Tedesco e Vincenzo Sposito, che sono stati arrestati rispettivamente il 14 e il 22 marzo del 2008.

Durante le indagini sono state arrestate altre otto persone, in tre circostanze diverse: un'estorsione, un'attività di spaccio di stupefacenti e il rinvenimento di diverse armi clandestine. Tra i vari episodi estorsivi venuti alla luce, uno vede come vittima l'amministratore delegato di una nota clinica della provincia di Napoli che aveva rinvenuto una bomba a mano sotto la propria auto.
Tra i destinatari dell'ordinanza ci sono proprio il capoclan Cuono Crimaldi, attualmente detenuto e già in carcere all'epoca delle indagini. Secondo i militari dell'Arma l'uomo, nonostante la pena detentiva, continuava ad avere il pieno controllo delle attività criminali. Tra i destinatari del provvedimento anche Mario Di Fiore, anche lui in carcere, e altri elementi di spicco di tutti e tre i clan oggetto delle indagini.