Università, torna la mobilitazione anti riforma
Mozione dei ricercatori riuniti a Roma: il 12/10 il presidio a Montecitorio in occasione dell'avvio della discussione alla Camera del ddl
ROMA - L'assemblea nazionale dei ricercatori, svolta oggi a Roma a seguito della convocazione della 'Rete29Aprile', ha deciso di riprendere il percorso di mobilitazione contro la riforma universitaria: il 4, 5 e 6 ottobre si svolgeranno una serie di assemblee permanenti dentro e fuori gli atenei, mentre per il 12 ottobre è stato fissato un presidio davanti a Montecitorio, in occasione dell'avvio della discussione alla Camera del ddl.
LE RICHIESTE - La decisione è stata presa, attraverso una mozione votata a larghissima maggioranza (solo tre astenuti e contrari), all'interno dell'aula Ginestra della facoltà di Chimica della Sapienza a seguito dell'indisponibilità da parte del governo di attuare modifiche al testo già approvato a luglio in Senato: i ricercatori hanno confermato l'indisponibilità ad accettare incarichi didattici in affidamento per l'anno accademico alle porte e chiesto ai rettori di rinviare l'avvio dell'anno accademico.
La mozione contiene, inoltre, le proposte di modifica di riforma da presentare al governo: tra le richieste figura il riconoscimento del ruolo giuridico dei ricercatori, il diritto al mantenimento del posto per quelli che per diversi anni hanno svolto attività didattica ed ora rischiano di rimanere fuori dall'università, lo sblocco del turn over, ma anche garanzie sulla valorizzazione degli atenei pubblici ed il ripristino dei fondo ordinario e degli scatti stipendiali. Alcune associazioni studentesche hanno già espresso il loro totale appoggio al piano di proteste.
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