3 ottobre 2025
Aggiornato 01:00
Lo scontro nel centrodestra

Berlusconi attende il discorso di Fini

Il Presidente della Camera prepara una «nuova svolta», il Premier vede Bossi. La Russa: votare il processo breve del Senato. No di Bocchino

ROMA - Tutti in attesa del discorso di Gianfranco Fini: solo lì si capirà se veramente è possibile una coabitazione nella maggioranza, se le questioni in campo - a partire dal processo breve- potranno trovare una composizione tra il Pdl e la Lega da un lato e Futuro e Libertà dall'altro. A esplicitare la fase di stallo è Umberto Bossi: «Aspettiamo di vedere cosa dice Fini domenica», dice al termine di un vertice di due ore con Silvio Berlusconi, riassumendo lo stato d'animo che sarebbe anche del premier: infastidito da tutte le dichiarazioni dell'ala oltranzista di Fli, anche il presidente del Consiglio sarebbe solo in attesa del discorso di Fini, per decidere quale atteggiamento tenere nelle prossime settimane.

GLI SQUADRISTI - Intanto l'ultima accusa lanciata da Generazione Italia contro gli ex compagni di partito ha decisamente surriscaldato un clima che sembrava invece tendente alla mediazione: gli «Squadristi della Libertà» di Michela Brambilla - accusa il sito dei finiani - starebbero organizzando una contestazione contro Fini proprio domenica a Mirabello. Brambilla ha recisamente smentito tutto.

GRANTA - Ma già prima le dichiarazioni del finiano Fabio Granata avevano posto un macigno sul tentativo di mediazione che Angelino Alfano starebbe tentando sul processo breve: «Non accetteremo mai una norma retroattiva, un'amnistia mascherata che cancellerebbe migliaia e migliaia di procedimenti in corso».
E sullo 'scudo' dai processi per Berlusconi, per i finiani «l'onere di trovare una soluzione sta a loro. Se riescono a trovare una soluzione che non pregiudichi gli altri processi va bene, altrimenti per noi è inaccettabile». Si vedrà se da Mirabello uscirà nuove lealtà al governo, o una svolta di politica.

LA RUSSA - Ignazio La Russa, dall'altro lato, spiega che il processo breve il Pdl lo vuole votare così come è uscito dal Senato: «A me finora nessuno ha parlato di modifiche. Poi vedremo se Alfano proporrà in Parlamento qualcosa di diverso».
In questo clima, Berlusconi rinsalda l'asse con la Lega: due ore di vertice con Bossi, Calderoli, Cota e Tremonti. Al termine parla solo il leader del Carroccio: «Con Berlusconi è tutto a posto», assicura.