18 aprile 2024
Aggiornato 15:00
Scuola

Libri di testo. Li acquistino le scuole

L'unico modo per «obbligare» gli editori a diminuire i prezzi è aumentare il potere contrattuale dell'acquirente

FIRENZE - Ogni fine agosto, ala vigilia della riapertura delle scuole, si ripropone la questione dei crescenti costi dei libri di testo. Questione a cui si è cercato di porre rimedio con il cosiddetto tetto di spesa e osservatori vari, misure simboliche e prevedibilmente inefficaci di fronte alle leggi di mercato.

L'unico modo per «obbligare» gli editori a diminuire i prezzi è aumentare il potere contrattuale dell'acquirente.
Per fare ciò, possiamo seguire l'esempio degli Stati Uniti, della Gran Bretagna e di altri Paesi europei: siano le scuole ad acquistare i libri di testo e a distribuirli agli studenti, i quali a fine anno li restituiranno per gli studenti dell'anno successivo. Se i libri vengono danneggiati, lo studente dovrà pagare per ripararli oppure riacquistarli. La vita media di un libro di testo potrebbe così essere di cinque anni, con un risparmio dell'80% per ciascun studente.
In questo modo non sarebbero soltanto gli editori a stabilire i prezzi dall'alto, ma anche le scuole o i distretti scolastici, che avrebbero un maggiore potere d'acquisto rispetto al singolo studente. Gli editori sarebbero disincentivati dal produrre una nuova edizione ogni anno con l'intento di evitare il «riciclaggio» dei libri usati, perché le scuole probabilmente non comprerebbero nuovi libri di testo per alcuni anni.
Questa è la soluzione adottata dal sistema educativo pubblico degli Stati Uniti, dove il primo giorno di scuola ogni studente, dalle elementari alle superiori, riceve gratuitamente i libri di testo.

Per ultimo, visto che i libri di testo rappresentano la maggiore spesa che le famiglie devono affrontare per mandare i propri figli alla scuola dell'obbligo, riusciremmo a rendere effettivo l'articolo 34 della Costituzione, laddove prevede che almeno l'istruzione inferiore sia gratuita oltre che obbligatoria.

Pietro Yates Moretti, vicepresidente Aduc