Briguglio: contro Fini i Servizi deviati? Dubbi legittimi
Se lo chiede l'esponente di Futuro e Libertà: «Il Premier smentisca la richiesta di dimissioni»
ROMA - «Dubbi legittimi» li considera il finiano Carmelo Briguglio, che sul sito di Generazione Italia si chiede: si sono mossi «pezzi di Servizi deviati» sulla vicenda della casa di Montecarlo «sulla quale Gianfranco Fini ha fornito risposte dettagliate e fin troppo sincere?». E l'esponente di Futuro e libertà chiede anche al presidente del Consiglio di smentire la richiesta di dimissioni del presidente della Camera avanzata dal portavoce del Pdl Capezzone.
«Ragioniamo: in un Paese democratico e occidentale - scrive Briguglio - può accadere che la stampa di proprietà della famiglia del Primo Ministro (o a lui vicinissima o da lui 'controllata') possa imbastire una violenta campagna mediatica contro il presidente di un ramo del Parlamento? A questa domanda rispondiamo noi: in nessun Paese europeo, in nessuna democrazia occidentale, può accadere qualcosa del genere. Soprattutto perchè né Angela Merkel, né David Cameron, né Nicolas Sarkozy o Josè Luìs Zapatero e tantomeno Barack Obama possono essere proprietari o possono avere familiari proprietari di giornali o televisioni».
«Torniamo in Italia. Può accadere ancora - prosegue Briguglio - che l'aggressione giornalistica sia condotta da quei media così direttamente legati al capo del Governo, non casualmente, ma in coincidenza perfetta con i tempi della crisi politica e 'personale' tra le due alte cariche dello Stato e fondatori del maggior partito del Paese? Più precisamente: si può sollevare da parte della stessa stampa uno 'scandalo' (che non è scandalo, come non lo fu, se non al contrario, il caso-Boffo) né prima né dopo, ma proprio quando uno dei due decide di dare vita a un soggetto politico autonomo in dissenso dal premier-capo del partito che lo ha espulso? E' da Paese normale che parte della stessa stampa sguinzagli per il Paese inviati per indagare sulla vita privata e familiare degli oppositori interni del premier?».
«Ferma restando la libertà di informazione e il rispetto per la professione, chiunque sia ad esercitarla, è legittimo - continua il deputato di FLI - avanzare non diciamo dei sospetti ma almeno dei dubbi, se una delle due firme dell'inchiesta del Giornale contiene il cognome di un notissimo direttore dei servizi segreti al tempo coinvolto nell'affaire-Sisde e poi condannato da un tribunale della Repubblica? E' una coincidenza? E' un'omonimia? O è una parentela? E visto che siamo in tema, c'è qualche dossier confezionato, stavolta non da un'ipotetica gendarmeria vaticana, ma da pezzi deviati dei Servizi alla base della vicenda della casa a Montecarlo sulla quale Gianfranco Fini ha fornito risposte dettagliate e fin troppo sincere? Qualcuno ha pensato, a prescindere dalla consapevolezza dell'utilizzatore finale, di fare un favore al Capo? Sono domande che ci poniamo. Presto o tardi arriveranno le risposte. A parte la magistratura per la parte di sua competenza, le risposte le daranno la politica, gli osservatori e soprattutto i cittadini che nessuno creda siano gli eterni bambini degli standard pubblicitari».
«Ma c'è una domanda alla quale solo Sivio Berlusconi non solo può ma deve dare una risposta: se il portavoce del suo partito chiede ufficialmente le dimissioni del presidente della Camera, è questa la linea ufficiale del Pdl e del suo leader che è anche il presidente del Consiglio? Lo vorremmo sapere. Se non siamo indiscreti», conclude il finiano.