28 aprile 2024
Aggiornato 07:30
Lo scontro nella Maggioranza

Il Pdl rinnova l'ultimatum ai finiani, Bossi poco ottimista

Frattini: «Fini smentisca nuove alleanze, è golpismo politico». Il Premier ha lasciato Roma per qualche giorno di vacanza a Milano

ROMA - Il pressing sui finiani da parte del Pdl non si arresta: o i gruppi di Futuro è libertà votano i quattro punti del programma per il rilancio in autunno o si torna davanti agli elettori. Ma Umberto Bossi è pessimista sull'esito della trattativa e non esclude che si vada al voto in autunno. Questa la fotografia dei rapporti nella maggioranza nella giornata in cui il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, lascia Roma per qualche giorno di vacanza a Milano.

Il premier sarebbe pronto a convocare un vertice del Pdl a fine agosto per definire il documento in quattro punti (giustizia, fisco, mezzogiorno, federalismi) a cui lavorano i ministri competenti e la strategia da adottare. Da Palazzo Chigi intanto arriva una nuova smentita delle ricostruzioni giornalistiche che descrivono il premier preoccupato che il Quirinale non gli 'conceda' le elezioni anticipate in caso di sfiducia sul programma di governo e che si materializzi la temuta 'soluzione istituzionale' o di transizione chiesta a gran voce dal Pd.

FRATTINI - Ieri si è consumato un altro duplice casus belli che ha alimentato la polemica anche oggi: da un lato la richiesta di sostituzione dei coordinatori del Pdl da parte del 'pasdaran' della truppa finiana, Italo Bocchino, dall'altro l'ipotesi di nuove alleanze per il gruppo di Futuro e libertà ha provocato la dura reazione del partito del premier, espressa sulle pagine del Corriere da Franco Frattini, che ha definito «principio golpista» un simile ragionamento e «irresponsabile chi parla di un'ammucchiata da Vendola a Fini». Ma il ministro degli Esteri ha anche chiarito che «i quattro punti su cui Berlusconi chiederà la fiducia non sono emendabili». Dietro a Frattini nella giornata si sono susseguite dichiarazioni da parte di molti esponenti del Pdl, Cicchitto, Rotondi, Gasparri tutte nello stesso segno: se non si rispetta il patto si va al voto. Di più, si è aggiunta anche la 'sfida' di Ignazio La Russa ai suoi ex compagni di partito per un inasprimento delle norme sull'immigrazione clandestina e la sicurezza.

BOSSI - Il clima dentro la maggioranza preoccupa anche il leader della Lega, Umberto Bossi che non sembra credere al rilancio di governo in autunno: «Io sono poco ottimista. Le cose che ha detto e fatto Fini non lasciano tranquillo Berlusconi e anche noi», e perciò il ritorno alle urne a questo punto potrebbe essere «anche a novembre». Dalle fila di FL oggi l'unico a replicare è stato il vicecapogruppo Benedetto Della Vedova: «Se si vuole davvero, si può ripartire come e meglio di prima» ma «per rilanciare la maggioranza sulla base di quattro punti programmatici, questi non possono essere lanciati come un infantile guanto di sfida ai nuovi gruppi parlamentari di Futuro e Libertà, ma scelti e scritti di comune accordo, titolo e svolgimento, da tutte le componenti della maggioranza stessa».