23 aprile 2024
Aggiornato 11:00
Politica & Giustizia

Csm, Vietti eletto vicepresidente

L'ex presidente vicario dell'Udc alla Camera ha ricevuto 24 voti su 26 votanti. Napolitano: «Ora è il presidente di tutto il Plenum»

ROMA - Michele Vietti è stato eletto vicepresidente del nuovo Csm con 24 voti. Ci sono state due schede bianche. Subito dopo la proclamazione da parte del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha presieduto la prima seduta del nuovo plenum i consiglieri hanno dedicato al neoeletto un applauso. Vietti succede a Nicola Mancino. Vietti, parlamentare dimissionario Udc, è stato eletto fra i componenti laici del Csm scelti dal Parlamento. E' già stato per una consigliatura membro del Plenum di palazzo dei Marescialli. E, nel precedente governo Berlusconi, era sottosegretario alla Giustizia

NAPOLITANO - «Con la sua elezione lei, onorevole Vietti, è divenuto presidente di tutti». Con queste parole il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha salutato il neo vicepresidente del Csm Michele Vietti che è stato eletto stamani a Palazzo dei Marescialli.
«Ciascun componente del consiglio potrà sentirsi da lei rappresentato ascoltato e garantito nell'esercizio delle sue funzioni - ha aggiunto il presidente -. Alla sua competenza e saggezza è demandato il compito di armonizzare le diverse, libere voci e di stabilire col capo dello Stato un valido raccordo istituzionale».
Il Consiglio superiore della magistratura deve «affrontare con obiettività e concretezza anche le questioni più complesse che di volta in volta gli saranno sottoposte così da pervenire a soluzioni adeguate attraverso un confronto sereno non inficiato da rigide contrapposizioni». È l'auspicio che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha espresso al termine dell'elezione, a Palazzo dei Marescialli, di Michele Vietti come vicepresidente del Csm.
Napolitano ha espresso «vivo compiacimento» a Vietti sostenendo che «il significato e il valore dell'esito di questa votazione (Vietti ha ottenuto 24 voti su 26, ndr) non sfugga a nessuno» e che «si tratti di un buon auspicio per l'inizio del lavoro».