28 agosto 2025
Aggiornato 12:00
La maggioranza contro Fini

Caso Cosentino, il 21 la sfiducia alla Camera

Il presidente della Camera Fini ha fissato la data della mozione di Idv e Pd. Critiche da Pdl e Lega. Bossi: «Le dimissioni? Possibili»

ROMA - Approderà in Aula mercoledì prossimo 21 luglio, o al massimo giovedì, la mozione di sfiducia sottoscritta da Pd, Idv e Udc nei confronti del sottosegretario all'Economia Nicola Cosentino, coinvolto nell'inchiesta sulla P3 nata dalle indagini sugli appalti per l'eolico in Sardegna. Lo ha deciso il presidente della Camera, Gianfranco Fini, nel corso della conferenza della capigruppo riunitasi questa mattina a Montecitorio.
La richiesta di una calendarizzazione tempestiva della mozione è arrivata dalle opposizioni contro il parere di Lega e Pdl: non essendoci l'unanimità dei gruppi la decisione, secondo il regolamento della Camera, è toccata a Fini.

DISSENSO DI CICCHITTO - Il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto, ha espresso «netto dissenso» rispetto alla calendarizzazione della mozione di sfiducia nei confronti del sottosegretario all’economia Nicola Cosentino presentata dalle opposizioni. «Contestiamo questo metodo di lotta politica che sta usando l’opposizione per cui ogni giorno, magari chiedendo la diretta televisiva in pieno stile Samarcanda o Annozero, si fanno processi alla Camera», ha aggiunto Cicchitto parlando al termine della conferenza dei capigruppo. «Si era detto poi - ha concluso - di concentrare tutte le energie sulla manovra economica».
Controreplica di Fabrizio Alfano, il portavoce del presidente Gianfranco Fini: «Fino a quando le regole attribuiranno al presidente della Camera la facoltà di decidere la calendarizzazione di un provvedimento quando non c'è l'accordo tra i capigruppo, Fini continuerà ad assumersi la responsabilità di calendarizzare i provvedimenti in assoluta libertà di coscienza».

CASINI - Il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, chiede le dimissioni di Nicola Cosentino. «La vicenda che riguarda il presidente Caldoro è inquietante», ha detto Casini a margine del convegno di Confcooperative a Roma. «Noi siamo garantisti ma qui c'è un problema di opportunità. Secondo noi Cosentino dovrebbe dimettersi. Noi comunque voteremo la mozione di sfiducia».

BOSSI: «DIMISSIONI POSSIBILI» - Umberto Bossi, non si è sbilanciato, ma ha lasciato aperta la porta all'ipotesi di un'uscita rapida di Cosentino. «Le sue dimissioni? Sono possibili» ha detto il leader della Lega entrando alla Camera, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se le dimissioni del sottosegretario Nicola Cosentino siano possibili. Poi, il ministro ha aggiunto: «chiedetelo a lui».

MARONI - Il ministro dell'Interno Roberto Maroni, in un'intervista pubblicata dal Corriere della Sera ha detto che «la P2 fu una cosa seria, qui mi sembra ci siano più ombre che sostanza. Ma Scajola si è dimesso senza essere indagato. Gli interessati o il loro partito devono valutare se non lasciare provochi danni al governo o al partito stesso. Noi nella Lega faremmo così». Il ministro ha anche detto che «nella Lega non può accadere un caso Cosentino».