12 ottobre 2025
Aggiornato 11:00
La polemica

Bossi: chi lavora vota noi e non Fini

«La Padania è la parte del paese che produce e paga le tasse e per questo vuole il cambiamento. Intercettazioni? Andrei subito da Napolitano e risolverei»

ROMA - «Fini dice che la Padania non esiste perché ne ha paura. E' la parte del Paese che produce e paga le tasse e per questo vuole il cambiamento». A dirlo è il leader della Lega, Umberto Bossi, che, intervistato da Repubblica, bolla come «parole senza senso da chi da noi non prende voti» le affermazioni del presidente della Camera. «Lasciatelo parlare - insiste Bossi - tanto la gente lo ascolta e capisce. Bisogna aver fiducia nella gente».

«FINI DICE COSE SENZA SENSO» - «La Padania - ironizza ancora il leader del Carroccio - è talmente inesistente che a noi ha dato più voti che a tutti gli altri partiti. Prima di parlare basterebbe riflettere su questo e si eviterebbe di dire cose che non hanno nessun senso». Poi, Bossi rilancia: «c'è un po' di gente incazzata in giro», soprattutto per la proposta leghista di decentramento dei ministeri nelle città del Nord. «Io - tira però dritto il senatur - voglio realizzare quello che è stato già fatto in Francia e Germania - afferma - voglio spostare i ministeri in città come Milano, Venezia e Torino. Per me è una necessità e un'opportunità, per molti invece è una rivoluzione: sono i centralisti che stanno acquattati nelle pieghe dello Stato».

DDL INTERCETTAZIONI - Ultimo capitolo dell'intervista, infine, dedicato, alla legge sulle intercettazioni: Bossi assicura che se Berlusconi gli affidasse il compito di portare avanti il testo, passerebbe subito, «perché - dice - io sono uno che sa dialogare e ragionare. Vado subito a parlare con il Presidente Napolitano per capire i punti della legge che non vanno e quali sono gli emendamenti da fare». Invece ormai, a questo punto, «parte della legge devi lasciarla per strada, è l'unico modo per portare a casa qualcosa».