19 aprile 2024
Aggiornato 17:00
Fini: «La Padania non esiste»

Calderoli: noi lavoriamo per il federalismo

Il presidente della Camera: «Sortite leghiste minano la coesione». Zaia: «Se la Padania è un'invenzione allora lo sono anche il Sud e la questione meridionale»

ROMA - La Padania «una felice invenzione di tipo propagandistico», il Va Pensiero come inno e il Sole delle Alpi al posto del tricolore «goliardate» e «sortite estemporanee» che vanno «contrastate in modo molto netto» per evitare che si metta a rischio «non l'unità, ma la coesione nazionale». Gianfranco Fini non lascia passare ventiquattro ore dal raduno di Pontida e attacca a testa bassa la Lega e i suoi simboli. Gli risponde poco dopo Roberto Calderoli, invitando chi «filosofeggia» ad avere ben chiaro che c'è chi lavora per il federalismo e «la coesione».

COESIONE - Il Presidente della Camera interviene durante un convegno sul patriottismo repubblicano organizzato dalla Fondazione Fare Futuro e Spadolini e avverte: «Non è sufficiente contrastare le sortite propagandistiche e provocatorie di qualche amico della Lega, ma riconoscerci in alcuni valori che non sono oggetto di trattativa. Non c'è dubbio che nell'attuale Costituzione ci sono quei principi e quei valori che sono ancora oggi elementi unificanti».
Ma non basta. Fini si scaglia anche contro i simboli indicati dalla Lega come il cuore dell'appartenenza padana: «La Padania non esiste e non è mai esistita, è una felice invenzione di tipo propagandistico. Il rischio per il senso di italianità è più forte quando non si contrastano invenzioni come la Padania, la bandiera con il Sole delle Alpi e il Va pensiero» 'inno padano'.

CALDEROLI - Gli replica Calderoli, che rileva: «C'è chi lavora per realizzare il federalismo, e conseguentemente la coesione, e chi, invece, si dedica alla filosofia». Il ministro della Semplificazione mette poi in chiaro: «La Lega Nord, come ha ribadito ieri Umberto Bossi dal palco di Pontida, ha preso la strada del Federalismo. Tutto il resto è privo di fondamento» Anche Mario Borghezio non condivide la sortita dell'ex leader di An: «In questo periodo il presidente della Camera sembra essere l'emblema di questa volontà di non cambiare. I finiani certamente sono anti-federalisti e Fini sembra volerli assecondare, non so quanto convintamente e quanto per opportunismo».

ZAIA - Più tardi tocca a Luca Zaia rispondere a Fini. «Se la Padania è un'invenzione - sostiene il governatore del Veneto ad Affaritaliani.it - allora lo sono anche il Sud e la questione meridionale». «La Padania intesa come area socio-culturale, economica e politica - aggiunge - è una realtà censita a livello nazionale e internazionale dai più autorevoli osservatori». «Dire che non esiste una macro-area come la Padania - prosegue - significa non conoscere lo stato dell'arte della situazione. Significa negare l'evidenza, ovvero l'Italia a due velocità ormai riconosciuta in tutto il mondo». «Sono convinto che non metta a rischio il governo - dice l'esponente del Carroccio, sempre riferendosi alle parole di Fini - perché la Lega c'era anche prima delle elezioni, è servita a vincerle e per mandare al governo questa coalizione e serve per continuare a governare e fare le riforme. La Lega si conferma un alleato fedele nel rispetto degli impegni presi con il popolo».