28 agosto 2025
Aggiornato 18:00
Festa della Repubblica

2 giugno, Napolitano esalta la Costituzione

Polemiche sull'assenza della Lega alla parata. Il capogruppo del Carroccio Reguzzoni: «Critiche pretestuose»

ROMA - La festa della Repubblica si celebra tra gli estremi opposti dell'appello all'unità da parte del Capo dello Stato Giorgio Napolitano e le polemiche politiche sull'assenza della Lega Nord alle celebrazioni. Assenza smentita nel pomeriggio dal capogruppo del Carroccio alla Camera Marco Reguzzoni che definisce «pretestuose» le critiche.

La giornata si apre con la deposizione di una corona di alloro all'Altare della Patria da parte di Napolitano che poi 'apre' la parata militare sui Fori Imperiali. Accanto al presidente il premier Silvio Berlusconi che al termine della parata raggiunge Palazzo Grazioli a piedi raccogliendo applausi ma anche qualche fischio. Assente il presidente della Camera Gianfranco Fini oggi in visita in Afghanistan.
Il Capo dello Stato, che oggi ha aperto al pubblico i giardini del Quirinale con un afflusso subito da record, ribadisce che proprio dalla Costituzione l'Italia ha tratto la «spinta propulsiva» per crescere e affrontare molte difficoltà preservando i valori di «democrazia, libertà, eguaglianza, giustizia». «Le difficoltà del periodo che stiamo vivendo, i rischi che oggi corrono la nostra sicurezza e il nostro benessere - aggiunge il presidente - vanno affrontati con la consapevolezza dei risultati raggiunti». «Dobbiamo lavorare insieme per la sicurezza e il benessere comune - conclude Napolitano -: insieme in Italia, insieme in Europa». Dal presidente americano Barack Obama, tra l'altro, è giunto oggi un messaggio di ringraziamento per «il fermo impegno dell'Italia a contribuire insieme con gli Stati Uniti e gli altri alleati della Nato alla promozione della pace, dello sviluppo e della sicurezza in tutto il mondo».

Immancabili le polemiche. Nel mirino dell'opposizione la Lega Nord solitamente 'tiepida' se non addirittura critica nei confronti di questo genere di ricorrenze. Per il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa «l'assenza alle celebrazioni dei principali leader e degli esponenti di governo espressione della Lega rappresenta una nota stonata e probabilmente un'occasione persa». Ancora più critico il capogruppo dell'Idv alla Camera Massimo Donadi che parla di «armamentario trito e ritrito delle provocazioni leghiste, buone solo ad alzare un po' di polvere e conquistare qualche titolo di giornale in più». Agli attacchi risponde il capo dei deputati leghisti Marco Reguzzoni che ricorda, tra l'altro, la presenza del ministro Roberto Maroni a Varese e liquida così la faccenda: «Riteniamo che il dibattito politico debba essere incentrato, come ha ricordato ieri il Capo dello Stato, sulle cose da fare e sulle riforme utili al Paese, prima fra tutte il federalismo fiscale».