6 maggio 2024
Aggiornato 05:30
Politica estera

Napolitano da Obama

«Scambio di idee su crisi, euro e agenda del mondo. Niente può indebolire il ruolo primario relazioni Italia-Usa»

WASHINGTON - Mancano poche ore all'incontro del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con il presidente americano Barack Obama. Nell'agenda del colloquio di lavoro, che si terrà nel primo pomeriggio (la serata in Italia) nello Studio Ovale della Casa Bianca, ci sono innanzitutto i temi economici a cominciare dalle fibrillazioni dei mercati e dalle difficoltà dell'euro seguite «molto attentamente» dall'amministrazione americana. Sarà dunque un'occasione per un ampio «scambio di vedute» sulle reazioni e le misure alla crisi finanziaria, sulla collaborazione per la stabilizzazione delle aree di tensione nel mondo, sul «ruolo primario» che l'Italia attribuisce alle relazioni transatlantiche.

Napolitano è già stato ospite alla Casa Bianca due anni fa, in occasione della visita di Stato a Washington e New York, quando fu ricevuto da George Bush. Quella di oggi, fuori dall'ufficialità delle visite di Stato, sarà proprio un'opportunità per scambiarsi opinioni a partire proprio dalle criticità dell'economia. Gli Usa seguono non solo con attenzione ma anche con preoccupazione le difficoltà dell'Europa e certo è necessario «fare sacrifici», ha ricordato oggi Napolitano, per «risanare i bilanci pubblici». Sacrifici, ha aggiunto il presidente, il più possibile «equamente distribuiti tra la popolazione».

Il Capo dello Stato dirà a Obama che l'Italia vuole agire affinchè l'Ue «più unita e più integrata» sia sempre più un partner fondamentale per gli Stati Uniti. Del resto, ha osservato Napolitano incontrando nella serata di ieri i rappresentanti della comunità italiana, il rapporto e l'amicizia tra Usa e Italia non sono in discussione. I nuovi equilibri mondiali e lo spostarsi del baricentro degli affari sempre più lontano rispetto all'Europa «può suscitare in qualcuno il dubbio che le relazioni tra Italia ed Usa siano in declino» ma si tratta «di una preoccupazione infondata». «Sono qui - ha ribadito il presidente agli italiani che vivono in America - con il proposito forte di riaffermare il ruolo primario delle relazioni transatlantiche. Siamo convinti che il nostro paese ha abbia assunto un tale peso nella storia e nella vita americana che nulla può cancellarlo o indebolirlo».

Quanto alle sorti dell'euro e dell'Ue Napolitano non è pessimista ma realista: «Non temo per il mantenimento di questa Unione che non è una creazione così fragile da poter correre rischi mortali». Certo, il momento è «critico» perchè «è stata messa in questione la sovranità di una fondamentale creazione dell'Europa come la moneta unica» ma è proprio ora il tempo di approfittarne per fare «passi avanti».