30 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Politica

Berlusconi: possibile dialogare con Casini

Ne è convinto il Premier: «Non credo ad una forza centrista con leader centrista, Fini e Rutelli»

ROMA - «Non credo alla nascita di un autonomo partito centrista che, leggo sui giornali, metterebbe insieme Fini, Casini e Rutelli. L'elettorato di Casini è composto da moderati. La sua collocazione fisiologica è nel centrodestra e ogni posizionamento diverso è del tutto innaturale. Quello che è indubitabile è l'incompatibilità degli elettori dell'Udc con la sinistra e la nostra comune condivisione dei valori e dei programmi del Ppe». Lo dice il presidente del Consiglio a Bruno Vespa per il libro 'Nel segno del Cavaliere' in uscita il 28 maggio.

DIALOGO POSSIBILE - «Su questa obiettiva convergenza, che in Parlamento si è più volte manifestata con un atteggiamento responsabile da parte dell'Udc su questioni importanti, può riprendere in qualsiasi momento - dice il Cavaliere - un dialogo per il bene dell'Italia».
«Prima che si decidessero le alleanze per le elezioni regionali - ricorda Berlusconi - ho rivolto a Casini l'invito a tornare con noi. L'Udc è un partito che fa parte dei moderati che si riconoscono nel Ppe, la grande famiglia della libertà e della democrazia di cui fa parte anche il Pdl. Per tutta risposta ci siamo trovati di fronte ancora una volta alla politica dei tre forni. L'Udc si è alleato con la sinistra in alcune regioni, con noi in altre, e si è presentata da sola in altre ancora. I risultati parlano chiaro: con noi in Campania, in Calabria e nel Lazio ha avuto buoni risultati e ha vinto. Dove si è schierata con la sinistra ha perso metà dei suoi elettori in Piemonte e un terzo in Liguria. A conti fatti, per Casini è stata una sconfitta. Se vorrà rivedere la sua linea e stare alla larga da avventure quali 'il patto repubblicano' di Bersani, potremo riparlarne».