3 maggio 2024
Aggiornato 08:00
Lo scontro nel PdL

Bondi: se Fini continua così dovrà scegliere

Il coordinatore del PdL: «Gioca un ruolo anomalo. Il rischio è che perda di prestigio anche l'istituzione che rappresenta»

ROMA - Gianfranco Fini sta giocando un ruolo «anomalo», presidente della Camera e attore politico a tutti gli effetti e se «questo paradosso dovesse continuare» l'ex leader di An dovrebbe fare «una scelta». Lo dice Sandro Bondi, coordinatore del Pdl, commentando le prese di posizione del presidente della Camera.

«Nella storia del nostro Paese, dal dopoguerra ad oggi, tutti i presidenti delle Camere hanno sempre avuto uno spiccato profilo politico e hanno continuato, anche dopo la loro elezione ai vertici delle istituzioni democratiche, ad esprimere la propria opinione sulle grandi questioni politiche, generalmente contribuendo ad elevare il confronto e incoraggiando tutte le forze politiche, soprattutto in periodi di scontro molto aspro, a ricercare le ragioni dell'unità piuttosto che quelle della divisione».

«Attualmente invece, - dice Bondi - si assiste ad una vera e propria confusione tra il proprio ruolo politico e quello istituzionale, si assiste all'abbandono di uno stile improntato all'equidistanza e all'astensione dell'esercizio di un ruolo politico diretto da parte del Presidente della Camera».

Per il coordinatore del Pdl «l'on. Gianfranco Fini, purtroppo, ha finito per marcare sempre di più un ruolo politico anomalo: da una parte, infatti, sottolineando perfino esageratamente il proprio ruolo istituzionale rispetto alla maggioranza che lo ha indicato al ruolo di presidente della Camera, e, dall'altro lato non impedendosi di ingigantire pubblicamente ogni ragione di dissenso politico nei confronti del proprio partito, dell'azione del governo e nei confronti dello stesso Presidente del Consiglio e leader della coalizione».

Dunque, «se questo paradosso dovesse ancora proseguire, secondo le modalità laceranti e polemiche in cui si è dispiegato finora, e ne derivassero conseguenze negative sul piano politico e dell'azione di governo, allora si porrebbe il problema da parte di Fini di scegliere di esercitare o un ruolo istituzionale o un ruolo politico. In caso contrario, perderebbe di prestigio l'istituzione parlamentare ed anche il partito di cui è parte».