3 maggio 2024
Aggiornato 12:30
Lo scontro nel PdL

Fini chiede più coraggio sulle riforme

Bossi: «No al voto anticipato». Anche Montezemolo dice no alle urne: «Non si può votare ogni anno»

ROMA - Niente elezioni, servono le riforme. Dopo che per una settimana la prospettiva del voto anticipato è stata al centro del dibattito politico, oggi è un coro di inviti alla stabilità per permettere all'Italia di avviare e portare a termine le riforme: prima Gianfranco Fini, poi Luca Cordero di Montezemolo, infine Umberto Bossi, proprio colui che per primo aveva apertis verbis evocato il ricorso alle urne.

Bossi: «Voglio solo il federalismo» - Il leader della Lega è netto: «Se non le vuole la Lega», non c'è il rischio di elezioni anticipate. E la Lega non le vuole: «No, voglio solo fare il federalismo». In particolare «serve il federalismo fiscale, altrimenti l'Italia fa la fine della Grecia». Necessità su cui sarebbe d'accordo lo stesso Fini, 'sondato' ieri dagli emissari di Bossi: «Penso di sì, sotto sotto», dice Bossi intervistato da Radio Radicale. «Adesso è tutto preso a cercare di tamponare le beghe avvenute con Berlusconi e quindi si lascia andare a ragionamenti ai quali non crede nemmeno lui, sa anche lui che occorre fare il federalismo fiscale», assicura il leader leghista.

Fini: «Più coraggio sulle riforem» - Ospite di un convegno della Luiss, Fini ha invitato a «intraprendere con maggiore coraggio la via delle riforme», anche se il presidente di Montecitorio si riferisce non solo a quelle istituzionali ma anche a quello economiche e sociali. La classe politica deve «mettere in campo strategie e non indugiare nella tattica», evitando di rincorrere il «consenso immediato» ma guardando al lungo periodo. Solo così, è il ragionamento del Presidente della Camera, l'Italia potrà tornare «a competere con gli altri Paesi e a vincere la sfida, tornando ai livelli di crescita che avevamo prima della crisi».

Montezemolo: «Tante le cose da fare» - Subito dopo Fini, e dallo stesso podio, anche l'ex presidente della Fiat e attuale presidente della Luiss, Luca Cordero di Montezemolo, si unisce al coro: «Non c'è più tempo. Questa legislatura ha davanti tre anni e tantissime cose da fare». E soprattutto «nessuna nazione può crescere andando a votare una volta l'anno». Le cose da fare «sono chiare a tutti», non hanno connotati politici ma sono «solo di buon senso». Due esempi: «Lotta all'evasione fiscale e riduzione delle tasse, e riduzione dei costi stratosferici della politica».