16 ottobre 2024
Aggiornato 04:00
Politica

Bersani: combattere a viso aperto per i nostri ideali

Giusto ripartire dalle idee, primo l'uguaglianza

ROMA - «La ricorrente fine delle ideologie ne ha sempre fatte nascere di nuove. Berlusconismo e leghismo che cosa sarebbero mai? Dobbiamo ricordarci (e lo dico prima di tutti a me stesso!) che il nostro compito non è solo trasmettere scelte politiche o programmi ma un sistema di idee che viene prima. La comune umanità degli uomini, la loro comune dignità, sono la nostra vera cifra che dobbiamo rendere più visibile nel volto del partito che vogliamo costruire. In altre parole, l'idea di uguaglianza esiste negli uomini, esiste nelle persone (anche nei giovani!). Quando dorme, va risvegliata». Lo scrive oggi, fra l'altro, il segretario del Pd Pierluigi Bersani, in risposta a una lettera appello di una giovane lettrice dell' 'Unità' che chiedeva un maggiore impegno sui temi ideali.

LA LETTERA - «Cara Cecilia - scrive Bersani- quella che descrivi è la sfida più grande per noi. Non può esserci una politica progressista senza un'idea e un sentimento di uguaglianza. C'è scarsa cittadinanza oggi, anche nella testa della nuova generazione, per quella idea. Parole come libertà, responsabilità, merito, diritti, ancorché ardue, sono tuttavia pronunciabili.
La parola uguaglianza lo è molto meno. Non pensare che sia una novità. Nella mia adolescenza, ad esempio, il classismo era senso comune. Poi l'aria rapidamente cambiò; mai concedere qualcosa alla sfiducia! Affermare l'uguale dignità e libertà di tutte le persone del mondo, comprese quelle che incontriamo alla porta di casa, è appunto un compito della nostra politica.
La parzialità, la gradualità e il realismo delle soluzioni che la politica offre devono sempre illuminare e mai occultare i nostri valori di fondo».
Hai ragione: i luoghi di socializzazione sono le palestre vere per far maturare nei giovani nuove convinzioni. Una discussione, un confronto che siano battaglia di idee: la scuola dovrebbe costruire spazi per tutto questo. Non dimentichiamo tuttavia quello che possiamo fare noi. Rompendo qualche schema e qualche ritualità anche dove siamo forti e radicati. Anche lì bisogna farci trovare dove c'è il problema e combattere a viso aperto perché non trovi risposta in regressioni culturali e ideali.