28 marzo 2024
Aggiornato 23:00
«Andare oltre il centrosinistra»

Da Bersani appello a Fini e alla Lega

Soro: «Spero parli degli elettori e non delle sigle». Fioroni invita ad evitare «attese messianiche»

ROMA - Andare anche 'oltre' il centrosinistra, Pier Luigi Bersani di fronte alla crisi della maggioranza rilancia l'ipotesi del 'patto repubblicano' che dovrebbe arginare eventuali forzature plebiscitarie. La novità, rispetto a una settimana fa, però, è che lo scontro nel Pdl appare ormai irreversibile e, soprattutto, che il segretario democratico chiama in causa anche la Lega, facendo drizzare le antenne a diversi esponenti della minoranza: Soro si augura che Bersani parli di intercettare l'«elettorato» e non di unire «sigle», Fioroni invita ad evitare «attese messianiche» e Tonini vede come un pericolo una «santa alleanza anti-berlusconiana».

Il Pd, insomma, si interroga in queste ore sull'atteggiamento da assumere di fronte alla possibilità di un precipitare della crisi e qualcuno sollecita la convocazione di un coordinamento per la prossima settimana. Il segretario per il momento cerca di attestarsi su una linea prudente e al momento è prevista solo una 'riunione programmatica' della segreteria allargata a presidenti dei forum e capigruppo. Bersani però non rinuncia a mandare qualche segnale anche al Carroccio che vede ormai all'orizzonte il traguardo del federalismo fiscale e teme che tutto possa sfumare all'ultimo momento per un'uscita di strada causata dallo scontro tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini.

«Voglio rivolgere un appello a tutte le forze - dice Bersani all'Unità - ma proprio a tutti, anche a Fini e alla Lega, a tutti coloro che non intendono proseguire la strada sulla curvatura plebiscitaria. Propongo un patto repubblicano». Non solo: «Rivolgo un appello a tutte le forze disponibili, anche oltre il centrosinistra, a lavorare per cambiare l'agenda del Paese sulle questioni economiche, sociali, del lavoro». E' vero che in questi giorni il segretario ha più volte ripetuto che il patto repubblicano avrebbe come obiettivo non la costruzione di una coalizione di governo ma solo il «cambiamento dell'agenda», ma l'argomento tocca la sensibilità della minoranza e lo scorso venerdì andò in scena un acceso botta e risposta tra Massimo D'Alema e Dario Franceschini, sull'ipotesi di un'apertura a Fini.